Eventi
Martedì 18 Febbraio 2020
alle ore 18:00
alle ore 18:00
Dario Borso
presenta il suo libro
Tre quadernetti indiani
Exòrma edizioniTre quadernetti indiani
Dialoga con l'autore Pietro Spica, illustratore del libro.
È l'India di Shiva figlio del diluvio, dello sguardo di Parvati, di San Giorgio col drago e Zarathustra. È un'India di templi, tori ed elefanti in pietra, un'India di alberi e capre parlanti, di uomini del risciò giocatori di scacchi, di vecchi reduci da un Mental Hospital, di guardiani indu-comunisti del Kerala, di misteriose francesi. È l'India di Dario, che poi nella vita avrebbe fatto il filosofo, e di Pietro, che già allora era pittore.
Ci sono viaggi che segnano uno smarrimento, che disfano il viaggiatore; sono viaggi giovani, ma non c’entra l’età, è l’attitudine a perdersi, è saper stare in superficie che c’entra. In India la superficie è d’obbligo perché non c’è profondità, è tutto lì in superficie come la spazzatura sul fiume. Si vede a orizzonti. Ci sono diari che non insegnano niente, citano passi erranti senza mappe, tranne quelle dei cani: il fiuto. Se metto insieme viaggio, India e diario, mi trovo nell’India di Dario Borso e nelle sue parole tanto nette quanto prive di arroganza; non mi annoio mai, le leggo e sento. Ritrovo storie mitiche e sono scelte con la stessa poesia dei passi, colpi al cuore che dà la vita nuda. Storie di capre e di teste di elefanti e di carezze. Storie che insieme alle vicende del viaggio ti lasciano in mano un filo. Si sporca nel percorso, ma tiene. Alla fine diviene quasi trasparente e scintilla: il modo di guardare una donna smarrita senza giudicarla, accompagnandola, è lo stesso con cui Dario guarda l’India. Chandra Livia Candiani
Dario Borso (Cartigliano 1949) è scrittore e traduttore, curatore. Coautore di: Goffredo Parise, Marcos y Marcos, Milano 2015; Ragione, giustizia, filosofia, Feltrinelli 2014.
Traduttore di: Paul Celan, La sabbia delle urne, Einaudi, 2016; Arno Schmidt, I profughi, Quodlibet, 2016; Arno Schmidt, Leviatano, Mimesis, 2013; Paul Celan, Oscurato, Einaudi, 2010.
Pietro Spica (Dolo 1953) viaggiatore instancabile e pittore affermato, ha esposto soprattutto in Italia e negli USA, dove è risieduto per anni. Nel 2011 ha partecipato alla 54a Biennale di Venezia con un acrilico di grandi dimensioni. Come illustratore, sue le tavole per "Come nascono le nuvole" di Bruno Munari e per le "Fiabe italiane" di Italo Calvino
GALLERY
PROSSIMI EVENTI | Vedi tutti |
NEWSLETTER
Per essere sempre aggiornati sui nostri
appuntamenti e sulle ultime novità
Iscriviti alla newsletter
appuntamenti e sulle ultime novità
Iscriviti alla newsletter