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Mercoledì 25 Marzo 2015
alle ore 17:30

Donne nella guerra

Usare le donne per parlare di pace: l'ambigua lezione dei classici

Relatore Federico Condello
Docente di Filologia Classica all'Università di Bologna

Introduce Giuseppina Moricca

In collaborazione con Dialogos

La città di Troia brucia. I vincitori umiliano i vinti. Sfilano le regine e le principesse prigioniere, che urlano il loro dolore e accusano i Greci: “siete voi i veri barbari”. Le Troiane di Euripide è una spietata rappresentazione della guerra e dei suoi atroci postumi; è una sorta di anti-Iliade che mostra agli Ateniesi l’orrore di ogni imperialismo: primo fra tutti, quello della democratica Atene, che ha appena compiuto, nel quadro della guerra contro Sparta, uno fra i più feroci massacri della sua storia militare. Ma forse, dietro l’apparente “pacifismo” di Euripide, si nascondono i semi di altre guerre: guerre civili e guerre di classe.


Federico Condello  è  prof. ordinario di  Filologia greco-latina e di  Letteratura e Civiltà Greca presso l’Università di Bologna. E’ membro del Comitato scientifico del periodico «Eikasmós» e del Centro Studi «La permanenza del Classico» dell'Università di Bologna. Collabora, in materia di classici e permanenza del classico, con il quotidiano «il manifesto» e con il suo supplemento «Alias-La TalpaLibri» (Roma) e con la terza pagina del «Corriere della Sera» (Milano).Ha al suo attivo numerose pubblicazioni  scientifiche sui tragici greci e  su autori vari della letteratura greca fra cui Omero, Teognide, Platone. Di recente ha affrontato  l’enigma del Diario postumo di Montale nel volume. «I filologi e gli angeli. È di Eugenio Montale il Diario Postumo?»(Bononia University Press,2014).




 

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