Eventi
alle ore 18:00
Isabel Suppè
Una notte troppo bella per morire
Priuli & Verlucca
Introducono Davide Berti e Maurizio Bizzotto della Scuola di alpinismo "Franco Gessi" del CAI di Bassano del Grappa.
Ande Boliviane, gruppo del Condoriri. Una cima di 5.500 metri, l’Ala Izquierda. Siamo nel 2006. Una coppia di scalatori affronta una dif?cile via di ghiaccio; a soli 50 metri dalla vetta uno schianto improvviso, un chiodo da ghiaccio che esplode. Un pauroso volo di 400 metri. Lui sopravvive solo qualche ora, lei – la spina dorsale, protetta dallo zaino, miracolosamente illesa – ha una gamba spezzata in più punti, ma è viva. Il suo nome è Isabel Suppé, una ragazza di soli 24 anni, di origine tedesca, ma che ha scelto di vivere in Argentina e si dichiara apolide. Una notte troppo bella per morire è la storia appassionante della sua lotta per la sopravvivenza. Prima trascinandosi per due giorni e due notti lungo il ghiacciaio, tra dolori lancinanti ed allucinazioni. Poi, dopo un avventuroso salvataggio, il lungo calvario di 14 operazioni e la lenta rieducazione, tra cliniche dove si respira l’alito della morte, i ricordi di un’infanzia felice con i nonni alpinisti, la voglia di riprendere ad arrampicare. Una storia appassionante, uno stile di scrittura sobrio e senza retorica, un libro destinato a diventare un classico, come La morte sospesa di Simpson, di cui questa sembra essere la versione femminile. L’edizione originale spagnola Noche estrellada è stata finalista al Premio Desnivel de Literatura e la versione inglese Starry Night è stata finalista al Boardman Tasker Prize.
Isabel Suppé ha tre amori: le montagne, le parole e il caffelatte. È nomade e vive nella sua tenda nelle montagne del mondo. Parla sei lingue e dice che l’avventura e la scrittura la perseguiteranno.
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