Eventi
Giovedì 28 Novembre 2024
alle ore 20:45
alle ore 20:45
Valeria Sgarella in Villa Angaran San Giuseppe
Tsunami Edizioni
L'evento, organizzato da Villa Angaran San Giuseppe in collaborazione con la nostra libreria e Pick Up Records, si terrà in Villa, via Ca' Morosini 41 a Bassano del Grappa, nell'ambito della stagione invernale della rassegna "Las Flaviads. Siamo ascoltando dei dischi". L'appuntamento è a numero chiuso con prenotazione obbligatoria alla mail flaviadas@villangaransangiuseppe.it .
“Las Flaviadas, stiamo ascoltando dei dischi” è un’esperienza musicale immersiva. Anche nella nuova stagione estiva vivremo un ascolto collettivo e guidato di alcuni dischi, scelti da un piccolo ma sapiente staff di selezionatori locali tra grandi classici e gemme nascoste di rock, jazz, pop, folk, punk, hip hop.
Il nome nasce da lontano e da vicino. Parte da Boston, 1916, quando il boliviano Flavio Viscarra, terminato l’ascolto casalingo di buoni dischi di musica classica, sente un grande applauso e si accorge che fuori casa si è radunata una folla silente intenta a gustarsi quella musica con lui. Tornato a La Paz nel 1922 decide di accogliere nel suo salotto, una sera a settimana, tutti coloro che volessero abbandonarsi a un’ora di buona musica, inaugurando las flaviadas – sessioni di apprezzamento musicale – che ancora oggi continuano nello splendido quartiere di Sopocachi. “Sto ascoltando dei dischi” è il titolo del nuovo libro di Maurizio Blatto, autorevole voce di “Rumore”, che in pieno lockdown pubblica questo testo di immersione nella musica, raccontandone le ossessioni, le inquietudini e il potere curativo.
I Soundgarden sono una band di Seattle, a partire dal nome. Nessun’altra città americana avrebbe potuto partorirli. Prendendo le mosse da questa inossidabile certezza, Niente specchi in camerino ne racconta la nascita, l’ascesa e la fine. Anzi, parliamone al plurale: le fini. Perché i Soundgarden sono finiti due volte: la prima, per volere del proprio leader Chris Cornell; la seconda, per mancanza di Chris Cornell.
Sin dalla loro prima incarnazione, nel 1984, i Soundgarden non hanno mai confuso il successo con l’abbandono dell’integrità artistica. Lo dimostra il loro percorso: nati discograficamente con la Sub Pop Records e maturati con la SST Records, non hanno ceduto alle lusinghe di una major finché non sono stati certi di avere l’ultima parola su ogni scelta artistica. Presi troppo sul serio dal pubblico e relegati a una sorta di sacralità, nell’arco dei primi tre album si sono presi gioco dei cliché del mondo metal, categoria in cui tutta la stampa, indistintamente, cercava di incasellarli. Invece questa è la band che ha acceso la miccia del grunge, lasciando poi agli altri tre big (Nirvana, Alice In Chains, Pearl Jam) l’onere e l’onore di farla esplodere. E gli album dei Soundgarden non sono solo feticci per amanti del manierismo; sono anche manifesti dell’America che li ha fatti nascere.
Chris Cornell, Kim Thayil, Ben Shepherd e Matt Cameron, ma anche Hiro Yamamoto, Jason Everman e Scott Sundquist, sono individui complessi, spesso caustici, con opinioni forti sui fenomeni del loro tempo. Mai restii a rilasciare interviste, pensavano che parlare fosse l’unico modo per non farsi travisare. Non da ultimo, i Soundgarden sono una band di maschi guidati da una donna, Susan Silver, manager e, per diversi anni, anche moglie di Cornell. Soprattutto, è stata più di ogni cosa la protettrice del gruppo. E in queste pagine le viene dato lo spazio che merita, accanto alla musica e alle visioni di una band entrata a pieno titolo nella leggenda.
Valeria Sgarella, milanese, è giornalista professionista dal 2000. Ha lavorato per oltre vent’anni in ambito radiofonico e per cinque anni a MTV Italia. Ha scritto diversi libri inerenti al movimento grunge e la città di Seattle: Andy Wood, L’inventore del Grunge (Area51/Ledizioni), pubblicato anche in lingua inglese; Oltre i Nirvana, che narra la storia della Sub Pop (Edizioni del Gattaccio), e Seattle. La città, la musica, le storie (Odoya). Inoltre, ha curato i testi per il libro Billie Eilish: la «bad guy» del pop (Centauria).
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