Sara vive a Dublino la Bosnia è per lei il suo passato, ma in quella terra calpestata e ferita da una guerra fratricida farà ritorno, per ritrovare la persona che più ha contato nella sua vita, l'amica Lejja e perché non si può fuggire da ciò che si è stati. Uno di quei romanzi che leggi senza pause per paura di rompere un incantesimo, un viaggio indimenticabile. Leggete questo libro e lasciatevi sorprendere! Anna Bertoncello
La Bosnia non è un paese: è una condizione dell'anima. Vivere a Dublino da anni non basta a Sara, giovane traduttrice bosniaca, per recidere il legame con il suo paese. Non basterà Michael, i suoi dischi, una piantina di avocado. Una telefonata di Lejla sarà sufficiente a riportarla a Mostar, metterle su una macchina e viaggiare fino a Vienna per aiutare la sua amica a ritrovare Armin, il fratello scomparso. Sara e Lejla, due amiche per la pelle con un rapporto teso, di parole non dette, cresciute insieme in una città in guerra consapevoli di quanto stava accadendo e sempre unite da una certezza: Armin è vivo, da qualche parte, ma vivo. Un romanzo che è un viaggio nella memoria che si sfalda, attraverso un paese sprofondato nell'oscurità e nelle nebbie, spinto dall'impeto vivido e umano del voler conoscere la verità.
Lana Bastašic, bosniaca, è nata nel 1986 a Zagabria, ma è cresciuta a Banja Luka. Ha pubblicato due raccolte di racconti, un libro di storie per bambini e una raccolta di poesie. Con Afferra il coniglio, suo primo romanzo, ha vinto l’European Union Prize for Literature 2020 ed è entrata nella selezione finale del Premio Nin, il più importante riconoscimento letterario per opere in lingua serba. Vive a Barcellona.
La Bosnia non è un paese: è una condizione dell'anima. Vivere a Dublino da anni non basta a Sara, giovane traduttrice bosniaca, per recidere il legame con il suo paese. Non basterà Michael, i suoi dischi, una piantina di avocado. Una telefonata di Lejla sarà sufficiente a riportarla a Mostar, metterle su una macchina e viaggiare fino a Vienna per aiutare la sua amica a ritrovare Armin, il fratello scomparso. Sara e Lejla, due amiche per la pelle con un rapporto teso, di parole non dette, cresciute insieme in una città in guerra consapevoli di quanto stava accadendo e sempre unite da una certezza: Armin è vivo, da qualche parte, ma vivo. Un romanzo che è un viaggio nella memoria che si sfalda, attraverso un paese sprofondato nell'oscurità e nelle nebbie, spinto dall'impeto vivido e umano del voler conoscere la verità.
Lana Bastašic, bosniaca, è nata nel 1986 a Zagabria, ma è cresciuta a Banja Luka. Ha pubblicato due raccolte di racconti, un libro di storie per bambini e una raccolta di poesie. Con Afferra il coniglio, suo primo romanzo, ha vinto l’European Union Prize for Literature 2020 ed è entrata nella selezione finale del Premio Nin, il più importante riconoscimento letterario per opere in lingua serba. Vive a Barcellona.
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