Se negli anni Novanta eravate ventenni, se i vostri gusti musicali in quegli anni furono sconvolti dal grunge, quella straordinaria stagione musicale che ha segnato in modo indelebile il rock, se quando qualcuno nomina Seattle le prime associazioni che fate sono con Pearl Jam, Nirvana, Alice In Chains, Temple of the dog, Soundgarden, Mother Love Bone, se non vi cosiderate fans ma... di più, se vi piacciono le storie di intensa amicizia, anche quelle che non finiscono troppo bene, allora... questo è un libro che non dovete perdere La colonna sonora non ve la devo suggerire, vero? Francesco Nicolli
Ci sono i Pearl Jam, ci sono anni senza pace in cui il mondo lascia indifferenti, c'è Q, il chitarrista incontrato per caso con cui capirsi è facile e con cui si condivide tutto. E poi c'è un viaggio - insensato e indimenticabile - attraverso l'Europa, muovendosi di notte, tornando a casa per comprare il whisky dove costa meno, per rimettersi in marcia un minuto dopo rifacendo la rotta al contrario, con lo zaino di nuovo pieno di bottiglie, per mille chilometri, e altri mille ancora. Anni luce è un romanzo che racchiude una passione inquieta e guarda nel vuoto di una generazione che nel grunge si è riconosciuta in modo quasi simbiotico.
Andrea Pomella racconta di un'età e di uno stare al mondo incerti, lo fa con una voce modulata sui toni di un'altra voce, quella di Eddie Vedder, che accompagna il protagonista di questo libro fino alle soglie dell'età adulta.
Andrea Pomella scrive sul Fatto Quotidiano on line, i suoi pezzi e i suoi raconti sono comparsi su minima&moralia, doppiozero e Rivista Studio. Ha pubblicato vari saggi, tra cui monografie d'arte su Caravaggio e Van Gogh, e un romanzo, La misura del danno (Fernandel, 2013).
Ci sono i Pearl Jam, ci sono anni senza pace in cui il mondo lascia indifferenti, c'è Q, il chitarrista incontrato per caso con cui capirsi è facile e con cui si condivide tutto. E poi c'è un viaggio - insensato e indimenticabile - attraverso l'Europa, muovendosi di notte, tornando a casa per comprare il whisky dove costa meno, per rimettersi in marcia un minuto dopo rifacendo la rotta al contrario, con lo zaino di nuovo pieno di bottiglie, per mille chilometri, e altri mille ancora. Anni luce è un romanzo che racchiude una passione inquieta e guarda nel vuoto di una generazione che nel grunge si è riconosciuta in modo quasi simbiotico.
Andrea Pomella racconta di un'età e di uno stare al mondo incerti, lo fa con una voce modulata sui toni di un'altra voce, quella di Eddie Vedder, che accompagna il protagonista di questo libro fino alle soglie dell'età adulta.
Andrea Pomella scrive sul Fatto Quotidiano on line, i suoi pezzi e i suoi raconti sono comparsi su minima&moralia, doppiozero e Rivista Studio. Ha pubblicato vari saggi, tra cui monografie d'arte su Caravaggio e Van Gogh, e un romanzo, La misura del danno (Fernandel, 2013).