Numidia, 62 d.C. Una carovana avanza nella steppa, scortata da un drappello di soldati agli ordini del centurione di prima linea Furio Voreno. Sui carri, leoni, ghepardi, scimmie appena catturati e destinati a battersi nelle venationes , i rischiosissimi giochi che precedevano i duelli fra gladiatori nelle arene della Roma imperiale. La preda più preziosa e temuta, però, viaggia sull'ultimo convoglio: è una giovane, splendida donna con la pelle color dell'ebano, fiera e selvatica come un leopardo... e altrettanto letale. Voreno ne rimane all'istante affascinato, ma non è il solo. Appena giunta nell'Urbe, le voci che presto si diffondono sulla sua incredibile forza e sulla sua belluina agilità accendono l'interesse e il desiderio dell'imperatore Nerone, uomo vizioso e corrotto al quale nulla può essere negato. Per sottrarla al suo destino di attrazione del popolo nei combattimenti contro le bestie feroci e toglierla dall'arena, dove prima o poi sarebbe andata incontro alla morte, Voreno ottiene il permesso di portarla con sé come guida nella memorabile impresa che è sul punto di intraprendere: una spedizione ben oltre i limiti del mondo conosciuto, alla ricerca delle sorgenti del Nilo che finora nessuno ha mai trovato. Spedizione voluta dallo stesso imperatore – su suggerimento del suo illustre consigliere, il filosofo Seneca – non solo perché spera di ricavarne grande e imperitura gloria, ma anche perché spera di allargare i confini delle terre conosciute ed estendere così i domini di Roma. E sarà proprio nel corso di questa incredibile avventura, fra monti e vulcani, piante lussureggianti e animali mai visti, che Varea – cioè "solitaria", come rivela di chiamarsi la donna – svelerà il proprio insospettabile segreto.
Valerio Massimo Manfredi, nato a Modena nel 1943, è uno scrittore e archeologo italiano. Specializzato in topografia antica, ha svolto attività di ricerca pubblicando articoli e saggi. Si è poi dedicato alla narrativa storica, riscuotendo un notevole successo. I suoi libri − tra cui Lo scudo di Talos (1988) sull’antica Grecia; La torre della solitudine (1996); la trilogia Aléxandros (1999), dedicata ad Alessandro Magno; Chimaira (2001), ispirato al mistero etrusco; L’ultima legione (2002); Il tiranno (2003), sulla Sicilia di Dionisio; L’impero dei draghi (2004), sulla morte dell’imperatore Valeriano; L’armata perduta (2007, ispirata all’Anabasi senofontea, premio Bancarella) − sono divenuti testi di riferimento per un approccio non accademico alla storia, grazie allo stile scorrevole e alle trame coinvolgenti, sempre nel rispetto della veridicità storica. Manfredi è autore inoltre di soggetti e sceneggiature per il cinema e conduttore di trasmissioni televisive dedicate all’archeologia. Tra i suoi libri più recenti citiamo: Quinto comandamento (Mondadori 2018) e Antica madre (Mondadori 2019).
Valerio Massimo Manfredi, nato a Modena nel 1943, è uno scrittore e archeologo italiano. Specializzato in topografia antica, ha svolto attività di ricerca pubblicando articoli e saggi. Si è poi dedicato alla narrativa storica, riscuotendo un notevole successo. I suoi libri − tra cui Lo scudo di Talos (1988) sull’antica Grecia; La torre della solitudine (1996); la trilogia Aléxandros (1999), dedicata ad Alessandro Magno; Chimaira (2001), ispirato al mistero etrusco; L’ultima legione (2002); Il tiranno (2003), sulla Sicilia di Dionisio; L’impero dei draghi (2004), sulla morte dell’imperatore Valeriano; L’armata perduta (2007, ispirata all’Anabasi senofontea, premio Bancarella) − sono divenuti testi di riferimento per un approccio non accademico alla storia, grazie allo stile scorrevole e alle trame coinvolgenti, sempre nel rispetto della veridicità storica. Manfredi è autore inoltre di soggetti e sceneggiature per il cinema e conduttore di trasmissioni televisive dedicate all’archeologia. Tra i suoi libri più recenti citiamo: Quinto comandamento (Mondadori 2018) e Antica madre (Mondadori 2019).