Dieci anni fa Buono, pulito e giusto ha trasformato un titolo in uno slogan, una visione del mondo che ha rovesciato gli stereotipi sul cibo, l'ambiente, la natura, l'agricoltura.
Oggi come ieri Carlo Petrini esorta il lettore a farsi egli stesso eco-gastronomo, a essere cittadino del mondo e protagonista di una grande rete internazionale che custodisca il pianeta mettendo il cibo al centro di un nuovo progetto di vita.
Slow Food ha lanciato il progetto dell’Arca del Gusto per realizzare un catalogo mondiale della biodiversità agroalimentare.
Così è cresciuta la nostra consapevolezza che difendere la biodiversità è il modo per fare un’assicurazione collettiva sulla vita. La strada è aperta e bisogna percorrerla.
Buono, pulito e giusto deve essere il nostro cibo, piacevole, accessibile a tutti, prodotto con criteri di sostenibilità, nel rispetto dei diritti di chi lo produce, di chi ne fruisce e della biodiversità agroalimentare e gastronomica.
Considerato uno dei leader mondiali, Carlo Petrini (Bra, 1949) ha al suo attivo un costante impegno nella politica e nell’associazionismo. Negli anni ’80 ha fondato Arcigola, oggi lo Slow Food, in prima linea nella difesa delle colture in via d’estinzione e delle biodiversità; ha ideato il Salone Internazionale del Gusto di Torino, la rete di Terra Madre e l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Nel 2004 la rivista “Time Magazine” gli ha attributo il titolo di Eroe Europeo del nostro tempo nella categoria “Innovator”. Nel 2008 è l’unico italiano che il quotidiano inglese “The Guardian” include tra le “50 persone che potrebbero salvare il mondo”. Nel 2013 gli viene conferito dal Programma Ambientale delle Nazioni Unite (Unep) il premio Campione della terra. Editorialista de “La Repubblica” e collaboratore del gruppo Espresso, tra i suoi ultimi libri ricordiamo Terra madre. Come non farci mangiare dal cibo (Giunti, 2009), Cibo e libertà. Slow Food: storie di gastronomia per la liberazione (Giunti, 2013), con Luis Sepulveda Un’idea di felicità (Guanda, 2014), Voler bene alla Terra. Dialoghi sul futuro del pianeta (Giunti, 2014) e, con Stefano Mancuso, Biodiversi (Giunti, 2015).