Marie è una ragazza poco più che ventenne che lavora come cameriera; ha cominciato in bistrot e catene per famiglie per approdare a uno dei più lussuosi locali di Dallas. Si è fatta strada per la sua scrupolosità ed efficienza in un mestiere logorante, ma nella vita privata è disordinata fino all'autolesionismo: fa sesso casuale, si droga, sa di non essere all'altezza del suo ruolo di madre (ha una bambina che vive con il padre, un bravo ragazzo che ha lasciato Marie dopo l'ennesimo tradimento). Ma nelle pagine del romanzo racconta tutto ciò con implacabile lucidità e senza un briciolo di vittimismo, rivendicando anche le esperienze più dolorose come conseguenza delle sue scelte, e affrontando il mondo a viso aperto. Ne esce un ritratto di donna indimenticabile - brutalmente realistico, potente e sensuale - con intorno una galleria di aneddoti e personaggi che restituiscono con inedita vivacità il "dietro le quinte" del mondo della ristorazione, dai lavapiatti ispanici al solitario pianista di sala, dal gestore cocainomane al maître elegantissimo che prenota i prive negli strip club ai clienti più facoltosi.
Merritt Tierce, texana, è stata premiata dalla National Book Foundation come uno dei cinque migliori scrittori americani sotto i trentacinque anni. E' un'attivista impegnata nella difesa dei diritti delle donne, in particolare quello dell'aboro. Carne viva, segnalato fra i libri più importanti dell'anno dal Chicago Tribune e dal San Francisco Chronicle, è stato finalista al PEN/Bingham Prize per il miglior romanzo d'esordio.