Una storia di amore e speranza ambientata a Palermo. Non è finzione, D'Avenia prende spunto dalla vita di Padre Pino Puglisi, che lui stesso ha conosciuto. La voce narrante è quella di un adolescente della Palermo bene, che rinuncia alla sua vacanza studio e segue Padre Pino per aiutarlo con i bambini nei quartieri tristi, dove l'unico comandamento da rispettare è quello di Cosa nostra.
Federico è tutto cuore, parole, sogni e poesia. Qui incontra Lucia che i sogni e quella poesia non può permetterseli, ma ha un grande coraggio e la determinazione di voler cambiare le cose. Padre Pino verrà ucciso la fine di quell'estate il giorno del suo compleanno. Chi muore così sa anche vivere e insegna a vivere a chi resta.
Un romanzo che ti va dritto al cuore e spero venga letto in tante scuole. Anna Bertoncello
Palermo, 1993. Federico, studente modello del liceo classico Vittorio Emanuele II, ha diciassette anni e un mare di domande. Ma ha anche un professore di religione speciale: padre Pino Puglisi. Con lui si troverà a scoprire un'"altra" Palermo, quella del quartiere Brancaccio, dei casermoni di cemento, di Cosa Nostra; ma anche la città del coraggio e della speranza. Con l'emozione del testimone e la potenza dello scrittore, Alessandro D'Avenia ridà vita in questo romanzo al "suo" don Pino, un uomo straordinario, capace di generare la sola epica oggi possibile, quella del quotidiano. E di riconoscere anche nell'abisso infernale "ciò che inferno non è".
Alessandro D'Avenia, (Palermo 1977), laureato e dottorato in Lettere classiche, insegna Lettere al liceo ed è sceneggiatore.
Il suo romanzo d'esordio, Bianca come il latte, rossa come il sangue (Mondadori 2010) è uno straordinario caso editoriale, un libro di culto per una generazione. D'Avenia stesso ne ha tratto la sceneggiatura per la versione cinematografica.
I suoi romanzi sono tradotti in più di venti Paesi in tutto il mondo.