Il sorprendente romanzo inedito dell'autore di Cent'anni di solitudine e L'amore ai tempi del colera. Un’esplorazione del desiderio che non si affievolisce con l’età; il dono inatteso e sorprendente di uno dei più grandi scrittori che il mondo abbia mai conosciuto.
Si sentì maliziosa, allegra, capace di tutto, e imbellita dalla mescolanza sacra della musica con il gin. Pensava che l’uomo del tavolo di fronte non l’avesse vista, però lo sorprese a osservarla quando lo guardò per la seconda volta. Lui arrossì. Lei sostenne il suo sguardo mentre lui controllava l’orologio da tasca con la catenina. Ogni anno, il 16 agosto, Ana Magdalena Bach – quasi cinquant’anni di età e una trentina scarsa di soddisfacente vita matrimoniale – raggiunge l’isola dei Caraibi dove è sepolta sua madre. Il traghetto, il taxi, un mazzo di gladioli e l’hotel: questo rituale esercita su di lei un irresistibile invito a trasformarsi – una volta all’anno - in un’altra donna, a esplorare la propria sensualità e a sondare la paura che silenziosa cova nel suo cuore. Lo stile inconfondibile di Márquez risplende in Ci vediamo in agosto, romanzo musicalissimo di variazioni sul tema che è nello stesso tempo un inno alla libertà, un omaggio alla femminilità, una riflessione sul mistero dell’amore e dei rimpianti.
Gabriel García Márquez (Aracataca, Colombia, 1927 – Città del Messico 2014), premio Nobel nel 1982, ha avuto con Cent’anni di solitudine (1967) la consacrazione del grande pubblico internazionale. Fra le sue opere: L’autunno del patriarca (1975), Cronaca di una morte annunciata (1981), L’amore ai tempi del colera (1985), Il generale nel suo labirinto (1989), Dell’amore e di altri demoni (1994), Memoria delle mie puttane tristi (2004).
Si sentì maliziosa, allegra, capace di tutto, e imbellita dalla mescolanza sacra della musica con il gin. Pensava che l’uomo del tavolo di fronte non l’avesse vista, però lo sorprese a osservarla quando lo guardò per la seconda volta. Lui arrossì. Lei sostenne il suo sguardo mentre lui controllava l’orologio da tasca con la catenina. Ogni anno, il 16 agosto, Ana Magdalena Bach – quasi cinquant’anni di età e una trentina scarsa di soddisfacente vita matrimoniale – raggiunge l’isola dei Caraibi dove è sepolta sua madre. Il traghetto, il taxi, un mazzo di gladioli e l’hotel: questo rituale esercita su di lei un irresistibile invito a trasformarsi – una volta all’anno - in un’altra donna, a esplorare la propria sensualità e a sondare la paura che silenziosa cova nel suo cuore. Lo stile inconfondibile di Márquez risplende in Ci vediamo in agosto, romanzo musicalissimo di variazioni sul tema che è nello stesso tempo un inno alla libertà, un omaggio alla femminilità, una riflessione sul mistero dell’amore e dei rimpianti.
Gabriel García Márquez (Aracataca, Colombia, 1927 – Città del Messico 2014), premio Nobel nel 1982, ha avuto con Cent’anni di solitudine (1967) la consacrazione del grande pubblico internazionale. Fra le sue opere: L’autunno del patriarca (1975), Cronaca di una morte annunciata (1981), L’amore ai tempi del colera (1985), Il generale nel suo labirinto (1989), Dell’amore e di altri demoni (1994), Memoria delle mie puttane tristi (2004).