Ferzan Ozpetek ci stupisce con un altro intrigante romanzo. Alice è una bimba di 6 anni quando incontra per la prima e ultima volta Irene, una conoscente della mamma che torna in paese apparentemente per visitare una chiesa in cui è esposta un’opera importante. Ma c’è un segreto dietro questa visita e Alice scoprirà la stupefacente verità solo molti anni più tardi, seguendo le tracce di un “cuore nascosto”. Lavinia Manfrotto
Sicilia, agosto 1978. Alice ha appena sei anni quando una donna elegante e un po' eccentrica si presenta a sorpresa a casa dei suoi genitori a Polizzi. È «zia» Irene, una parente di cui fino a quel momento non ha mai sentito parlare. Rimasta vedova di un uomo molto ricco e non più risposata, vive a Roma, dove fa l'artista e conduce una vita libera e anticonformista. Alice non lo sa, ma questo incontro segnerà in modo radicale il suo destino. Sarà infatti proprio Irene, imprevedibilmente, a consegnarle dodici anni dopo la chiave che le consentirà di conoscere davvero se stessa e di nutrire il sogno che custodisce fin da piccola: fare l'attrice. Inizia così l'ultima opera narrativa di Ferzan Ozpetek, che ancora una volta trasferisce nelle pagine di un romanzo il suo immaginario potente, colmo di spunti autobiografici e suggestive citazioni di suoi film. Una casa fascinosa nel centro di Roma piena di presenze e memorie del passato, una porta chiusa da troppo tempo, una stupefacente collezione di quadri, un amore appassionato e poi negato, come un cuore nascosto che ha smesso all'improvviso di battere, sono solo alcuni degli elementi di questo romanzo di formazione che è anche un noir dell'anima, una celebrazione del talento e del processo creativo, e un'indagine profonda sul dolore della perdita. Attraverso un sorprendente mosaico di appunti, bozzetti, foto, testimonianze di vita, Irene impartisce ad Alice una sorta di educazione sentimentale mentre la ragazza muove i primi passi nella Roma del 1990, tra l'animato quartiere di Campo de' Fiori e gli studi cinematografici De Paolis e di Cinecittà, impegnata tra lezioni di recitazione e provini, nuovi amici, incontri pericolosi e amori inattesi. Fino a una rivelazione che cambierà la sua esistenza.
Ferzan Ozpetek, regista e sceneggiatore, è nato a Istanbul, ma dal 1976 vive a Roma. Nel 1997 esordisce con Il bagno turco (Hamam), cui seguono Harem Suaré, Le fate ignoranti (che diventa serie televisiva nel 2022), La finestra di fronte, Cuore sacro, Saturno contro, Un giorno perfetto, Mine vaganti, Magnifica presenza, Allacciate le cinture, Rosso Istanbul, Napoli velata, La Dea Fortuna, Nuovo Olimpo. Nel 2020 firma la regia teatrale di Mine vaganti e nel 2024 quella di Magnifica presenza. Del 2021 è Ferzaneide, in cui racconta in teatro i ricordi, le suggestioni e le figure umane che hanno ispirato i suoi film. Ha inoltre diretto, con grande successo di critica e pubblico, Aida, Traviata e Madame Butterfly. Ha vinto i più importanti premi e riconoscimenti cinematografici e nel 2008 il MoMA di New York gli ha dedicato una retrospettiva. Per Mondadori ha pubblicato i bestseller Rosso Istanbul (2013), Sei la mia vita (2015) e Come un respiro (2020).
Sicilia, agosto 1978. Alice ha appena sei anni quando una donna elegante e un po' eccentrica si presenta a sorpresa a casa dei suoi genitori a Polizzi. È «zia» Irene, una parente di cui fino a quel momento non ha mai sentito parlare. Rimasta vedova di un uomo molto ricco e non più risposata, vive a Roma, dove fa l'artista e conduce una vita libera e anticonformista. Alice non lo sa, ma questo incontro segnerà in modo radicale il suo destino. Sarà infatti proprio Irene, imprevedibilmente, a consegnarle dodici anni dopo la chiave che le consentirà di conoscere davvero se stessa e di nutrire il sogno che custodisce fin da piccola: fare l'attrice. Inizia così l'ultima opera narrativa di Ferzan Ozpetek, che ancora una volta trasferisce nelle pagine di un romanzo il suo immaginario potente, colmo di spunti autobiografici e suggestive citazioni di suoi film. Una casa fascinosa nel centro di Roma piena di presenze e memorie del passato, una porta chiusa da troppo tempo, una stupefacente collezione di quadri, un amore appassionato e poi negato, come un cuore nascosto che ha smesso all'improvviso di battere, sono solo alcuni degli elementi di questo romanzo di formazione che è anche un noir dell'anima, una celebrazione del talento e del processo creativo, e un'indagine profonda sul dolore della perdita. Attraverso un sorprendente mosaico di appunti, bozzetti, foto, testimonianze di vita, Irene impartisce ad Alice una sorta di educazione sentimentale mentre la ragazza muove i primi passi nella Roma del 1990, tra l'animato quartiere di Campo de' Fiori e gli studi cinematografici De Paolis e di Cinecittà, impegnata tra lezioni di recitazione e provini, nuovi amici, incontri pericolosi e amori inattesi. Fino a una rivelazione che cambierà la sua esistenza.
Ferzan Ozpetek, regista e sceneggiatore, è nato a Istanbul, ma dal 1976 vive a Roma. Nel 1997 esordisce con Il bagno turco (Hamam), cui seguono Harem Suaré, Le fate ignoranti (che diventa serie televisiva nel 2022), La finestra di fronte, Cuore sacro, Saturno contro, Un giorno perfetto, Mine vaganti, Magnifica presenza, Allacciate le cinture, Rosso Istanbul, Napoli velata, La Dea Fortuna, Nuovo Olimpo. Nel 2020 firma la regia teatrale di Mine vaganti e nel 2024 quella di Magnifica presenza. Del 2021 è Ferzaneide, in cui racconta in teatro i ricordi, le suggestioni e le figure umane che hanno ispirato i suoi film. Ha inoltre diretto, con grande successo di critica e pubblico, Aida, Traviata e Madame Butterfly. Ha vinto i più importanti premi e riconoscimenti cinematografici e nel 2008 il MoMA di New York gli ha dedicato una retrospettiva. Per Mondadori ha pubblicato i bestseller Rosso Istanbul (2013), Sei la mia vita (2015) e Come un respiro (2020).
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