Questo romanzo dà una scarica di adrenalina così veloce e incalzante che toglie il respiro per ritmo e linguaggio, ma non si deve dimenticare lo sfondo in cui è ambientato: un‘ Argentina figlia della dittatura e del dramma dei Desapaceridos. Vittorio Campana
Il signor Machi è un uomo potente a Buenos Aires e la sua arroganza è pari alla sua ricchezza. Tra una sniffata di coca e un servizietto di qualche giovane donna in cerca di favori, inebriato dal proprio successo, si illude che resterà sempre sulla cresta dell'onda. Un giorno, alla guida della sua Bmw nera da duecentomila dollari, fora una gomma e scopre nel bagagliaio un cadavere sfigurato da un colpo di pistola a bruciapelo. E qui inizia l'incalzante serie di disavventure che, in una mattinata di discesa all'inferno, dimostra al protagonista che tutte le sue certezze e la sua sicumera sono materia corruttibile quanto la società in cui sguazzava. Percorre affannosamente la città in cerca di chi gli abbia giocato questo brutto tiro, ma sono tanti quelli che lui ha schiacciato e umiliato, e sono sempre stati così insignificanti che "da lontano sembrano mosche".
Kike Ferrari è nato nel 1972 e vive a Buenos Aires con la moglie e i tre figli. Ha esercitato i mestieri più diversi e ha vissuto quattro anni negli Stati Uniti a Fort Lauderdale, dove è andato a cercare fortuna con la moglie, prima di essere entrambi rimpatriati come immigrati illegali. Ora lavora come addetto alle pulizie nella metropolitana della capitale argentina di giorno e si dedica alla scrittura di notte. Ha pubblicato quattro libri che gli sono valsi premi importanti tra cui il premio Casas de las Américas (Cuba) e ha ottenuto con Da lontano sembrano mosche (edito in italia da feltrinelli nel 2018) il premio come migliore opera prima al festival la Semana Negra de Gijón (Spagna).
Il signor Machi è un uomo potente a Buenos Aires e la sua arroganza è pari alla sua ricchezza. Tra una sniffata di coca e un servizietto di qualche giovane donna in cerca di favori, inebriato dal proprio successo, si illude che resterà sempre sulla cresta dell'onda. Un giorno, alla guida della sua Bmw nera da duecentomila dollari, fora una gomma e scopre nel bagagliaio un cadavere sfigurato da un colpo di pistola a bruciapelo. E qui inizia l'incalzante serie di disavventure che, in una mattinata di discesa all'inferno, dimostra al protagonista che tutte le sue certezze e la sua sicumera sono materia corruttibile quanto la società in cui sguazzava. Percorre affannosamente la città in cerca di chi gli abbia giocato questo brutto tiro, ma sono tanti quelli che lui ha schiacciato e umiliato, e sono sempre stati così insignificanti che "da lontano sembrano mosche".
Kike Ferrari è nato nel 1972 e vive a Buenos Aires con la moglie e i tre figli. Ha esercitato i mestieri più diversi e ha vissuto quattro anni negli Stati Uniti a Fort Lauderdale, dove è andato a cercare fortuna con la moglie, prima di essere entrambi rimpatriati come immigrati illegali. Ora lavora come addetto alle pulizie nella metropolitana della capitale argentina di giorno e si dedica alla scrittura di notte. Ha pubblicato quattro libri che gli sono valsi premi importanti tra cui il premio Casas de las Américas (Cuba) e ha ottenuto con Da lontano sembrano mosche (edito in italia da feltrinelli nel 2018) il premio come migliore opera prima al festival la Semana Negra de Gijón (Spagna).