La vita, le sfide, il coraggio e l’incoscienza di Raul Gardini raccontate in forma di romanzo; pagine esaltanti e malinconiche che ci riportano inevitabilmente il ricordo di un periodo triste con un finale tragico. Lavinia Manfrotto
Questa è la storia di un uomo che aveva nel sangue quella sfumatura calda dell’ambizione chiamata desiderio. Quando si nasce con un simile slancio, galleggiare nello stagno della quotidianità è impossibile a priori: e nell’esistenza di Raul Gardini non c’è stato nulla di ordinario. Spregiudicato, visionario, è partito dalle aziende soprattutto agroalimentari di Ravenna di proprietà del suocero per creare in dieci anni un impero industriale e finanziario di dimensioni mondiali, il gruppo Ferruzzi-Montedison. Ma l’abbraccio con la politica corrotta, che gli ha consentito di sedersi al tavolo del grande gioco delle partecipate statali, gli è stato fatale e gli è costato anche ciò che amava di più: la vela. Dalla Fastnet Race alla Coppa America e attraverso i grandi appuntamenti mondiali di questo sport, accanto a lui emerge infatti in queste pagine la figura di un comprimario finora poco conosciuto: Angelo Vianello, un marinaio veneziano che fu il suo confidente, serbandone i segreti personali e di famiglia e consigliandolo sulle strategie per perseguire la sua passione di velista. Il terzo protagonista di questo romanzo, così, è il mare, che fu l’habitat naturale di Gardini come si conviene a un condottiero con un animo di pirata; per questo la narrazione delle sue vicissitudini economiche e politiche procede in parallelo a quello delle sue grandi regate, senza che si possa dire quale delle due storie sia più avvincente, quale più tormentosa, quale più vera. Sulla parabola fatale di Gardini molto si è scritto: verità, menzogne, supposizioni. Questo romanzo fa parlare documenti inediti e un prezioso coro di testimoni per ricreare, con una penna intinta nella suspense, non una cronaca, ma una grande avventura. Un romanzo che ci trascina attraverso tempi tumultuosi nella storia di un uomo, di una famiglia e del Paese.
Questa è la storia di un uomo che aveva nel sangue quella sfumatura calda dell’ambizione chiamata desiderio. Quando si nasce con un simile slancio, galleggiare nello stagno della quotidianità è impossibile a priori: e nell’esistenza di Raul Gardini non c’è stato nulla di ordinario. Spregiudicato, visionario, è partito dalle aziende soprattutto agroalimentari di Ravenna di proprietà del suocero per creare in dieci anni un impero industriale e finanziario di dimensioni mondiali, il gruppo Ferruzzi-Montedison. Ma l’abbraccio con la politica corrotta, che gli ha consentito di sedersi al tavolo del grande gioco delle partecipate statali, gli è stato fatale e gli è costato anche ciò che amava di più: la vela. Dalla Fastnet Race alla Coppa America e attraverso i grandi appuntamenti mondiali di questo sport, accanto a lui emerge infatti in queste pagine la figura di un comprimario finora poco conosciuto: Angelo Vianello, un marinaio veneziano che fu il suo confidente, serbandone i segreti personali e di famiglia e consigliandolo sulle strategie per perseguire la sua passione di velista. Il terzo protagonista di questo romanzo, così, è il mare, che fu l’habitat naturale di Gardini come si conviene a un condottiero con un animo di pirata; per questo la narrazione delle sue vicissitudini economiche e politiche procede in parallelo a quello delle sue grandi regate, senza che si possa dire quale delle due storie sia più avvincente, quale più tormentosa, quale più vera. Sulla parabola fatale di Gardini molto si è scritto: verità, menzogne, supposizioni. Questo romanzo fa parlare documenti inediti e un prezioso coro di testimoni per ricreare, con una penna intinta nella suspense, non una cronaca, ma una grande avventura. Un romanzo che ci trascina attraverso tempi tumultuosi nella storia di un uomo, di una famiglia e del Paese.