A quarantanove anni Federica Zevi sapeva di rappresentare – per vedovi, divorziati, single di lungo corso – un ripiego accettabile alle trentenni vagheggiate e sempre meno disponibili. Nei rari momenti di autostima si sentiva come una Jaguar di terza mano a cui i vecchi proprietari abbiano fatto regolari tagliandi”. Adoro come scrive Piperno. Ha deciso di alleggerire un po’ il suo stile (a me intricato faceva impazzire) ma resta sempre Piperno. Lorenza Manfrotto
Matteo Zevi è sul volo di linea che da Los Angeles lo sta riportando in patria. È dovuto scappare molti anni prima, per debiti, abbandonando dall'oggi al domani i membri della sua famiglia. Su di loro, adesso, il suo ritorno incombe come una calamità persino peggiore di quelle seguite all'improvvisa fuga. Durante l'assenza di Matteo, infatti, ciascuno ha avuto modo di costruirsi un equilibrio apparentemente solido. Giorgio – primogenito settario, ambizioso e intraprendente – ha aperto l'Orient Express, un locale panasiatico che va per la maggiore, ed è in riluttante attesa di un figlio; Martina, che alla partenza del padre aveva solo nove anni, sconta un precoce matrimonio borghese con turbamenti affettivi e sessuali a dir poco sconvenienti; solo Federica, la seconda moglie che non ha mai smesso di attenderlo, sogna una nuova armonia familiare per la quale è disposta a tutto, mentre Matteo, attratto dalle suggestioni del patriarcato, ritrova vecchi amici e piaceri dimenticati in una Roma deturpata e bellissima. Sono tutti talmente presi da se stessi che quando la Storia irrompe brutalmente nella loro vita li coglie vulnerabili e impreparati. Ognuno è chiamato a fare i conti con il passato e con le incognite di un mondo che appare sempre più sinistro e imponderabile. Ecco allora che la storia finisce dove la Storia incomincia. A quattro anni dalla saga dei Pontecorvo (Persecuzione e Inseparabili, premio Strega 2012), a undici dal fortunato esordio (Con le peggiori intenzioni), Piperno dà di nuovo voce ai silenzi familiari, alle ipocrisie sociali, alle ambizioni ferite. Scritto in una lingua limpida e mirabile, che mescola senza soluzione di continuità commedia, tragedia, farsa e parodia, Dove la storia finisce è un romanzo che sa unire la felicità del racconto della vita di una famiglia alla capacità, propria delle opere più grandi, di cogliere tensioni, paure, drammi e speranze di un'intera epoca.
Alessandro Piperno è nato a Roma nel 1972. Insegna Letteratura francese a Tor Vergata. Nel 2005 ha pubblicato per Mondadori Con le peggiori intenzioni, il suo primo romanzo. È inoltre autore di Il demone reazionario. Sulle tracce del Baudelaire di Sartre (Gaffi, 2007) e Contro la memoria (Fandango, 2012). Nel 2010 è uscito da Mondadori Persecuzione, che in Francia è stato finalista ai premi Médicis e Femina e ha vinto il Prix du Meilleur livre étranger e che, insieme a Inseparabili (premio Strega 2012), dà vita al dittico Il fuoco amico dei ricordi (pubblicato in unico volume nel 2016). Nel 2013 è uscita una raccolta di racconti rivisti e ampliati, Pubblici infortuni.