Ho amato questo romanzo e lo consiglierò il più possibile. Assieme al protagonista mi sono indignato della stupidità umana, ho gioito della presenza degli amici, ho cercato ricordi in vecchi taccuini, ho sofferto in una stanza di ospedale, ma soprattutto mi sono identificato in uno splendido lupo solitario a caccia nella foresta! Vittorio Campana
Ho letto questo libro spinto dall'entusiasmo di Vittorio e, devo dire, non posso che confermare il suo giudizio. Un romanzo toccante che ci porta a vivere in prima persona, e a condividere, l'evoluzione interiore e il cambiamento del modo di pensare e di giudicare del protagonista. Francesco Nicolli
Ho visto un lupo: è la frase che Ulf, cacciatore ed ex ispettore forestale ormai settantenne, rimugina ma non riesce a confessare a nessuno da quando, all’alba del primo giorno dell’anno, appostato nella sua vecchia roulotte, ha avvistato un maestoso esemplare. Qualcosa scatta dentro di lui e Ulf, uno degli uomini più rispettati nel villaggio della Svezia profonda dove vive, avverte una connessione sempre più forte e intima con l’animale. Sono entrambi cacciatori, entrambi solitari, ma allora perché lui si sente un intruso? Perfino il ricordo delle prime esperienze nei boschi insieme al padre, un tempo fonte di gioia, cambia sapore, così come svanisce l’orgoglio per i suoi diari di caccia, che ora sembrano solo una lista di uccisioni. E non bastano l’empatia asciutta e pratica della moglie, la loro confortevole quotidianità fatta di amore e abitudini, non bastano la fedele compagnia del suo cane Zenta e i tanti inseguimenti fatti con lei nella neve: Ulf si sente smarrito fra i suoi trofei impagliati come fra le tradizioni e consuetudini di una comunità di cui ora percepisce la violenza. Una comunità che, scoprirà a proprie spese, è facile inimicarsi, quando non si è allineati con i suoi valori più radicati. La tensione degli appostamenti, la contemplazione dei boschi nelle lunghe attese, l’eccitazione di una traccia da seguire, i profumi e i suoni di un ambiente selvatico in cui ognuno è solo di fronte a se stesso: Essere lupo racconta di un predatore in armonia con il suo mondo e dell’umano che vi si ispira per mettersi in discussione e ripensare il proprio posto nella natura.
In un maestoso scenario nordico, Kerstin Ekman ci regala una storia sul rapporto tra uomo e natura. Con una punta di giallo.
Nata nel 1933 in un piccolo villaggio al centro della Svezia, Kerstin Ekman è considerata una delle più importanti autrici del Nord Europa. Dopo l'esordio narrativo nel 1959, ha scritto romanzi, saggi e biografie e nel 1978 è stata la terza donna a diventare membro dell'Accademia svedese, che ha lasciato nel 1989. Tradotta in 30 lingue e tra le scrittrici più lette in patria, con Il buio scese sull'acqua ha ottenuto il prestigioso Premio August, il secondo della sua carriera. Il suo ultimo romanzo, Essere lupo, bestseller in Svezia, è in corso di traduzione in 17 paesi.
Ho letto questo libro spinto dall'entusiasmo di Vittorio e, devo dire, non posso che confermare il suo giudizio. Un romanzo toccante che ci porta a vivere in prima persona, e a condividere, l'evoluzione interiore e il cambiamento del modo di pensare e di giudicare del protagonista. Francesco Nicolli
Ho visto un lupo: è la frase che Ulf, cacciatore ed ex ispettore forestale ormai settantenne, rimugina ma non riesce a confessare a nessuno da quando, all’alba del primo giorno dell’anno, appostato nella sua vecchia roulotte, ha avvistato un maestoso esemplare. Qualcosa scatta dentro di lui e Ulf, uno degli uomini più rispettati nel villaggio della Svezia profonda dove vive, avverte una connessione sempre più forte e intima con l’animale. Sono entrambi cacciatori, entrambi solitari, ma allora perché lui si sente un intruso? Perfino il ricordo delle prime esperienze nei boschi insieme al padre, un tempo fonte di gioia, cambia sapore, così come svanisce l’orgoglio per i suoi diari di caccia, che ora sembrano solo una lista di uccisioni. E non bastano l’empatia asciutta e pratica della moglie, la loro confortevole quotidianità fatta di amore e abitudini, non bastano la fedele compagnia del suo cane Zenta e i tanti inseguimenti fatti con lei nella neve: Ulf si sente smarrito fra i suoi trofei impagliati come fra le tradizioni e consuetudini di una comunità di cui ora percepisce la violenza. Una comunità che, scoprirà a proprie spese, è facile inimicarsi, quando non si è allineati con i suoi valori più radicati. La tensione degli appostamenti, la contemplazione dei boschi nelle lunghe attese, l’eccitazione di una traccia da seguire, i profumi e i suoni di un ambiente selvatico in cui ognuno è solo di fronte a se stesso: Essere lupo racconta di un predatore in armonia con il suo mondo e dell’umano che vi si ispira per mettersi in discussione e ripensare il proprio posto nella natura.
In un maestoso scenario nordico, Kerstin Ekman ci regala una storia sul rapporto tra uomo e natura. Con una punta di giallo.
Nata nel 1933 in un piccolo villaggio al centro della Svezia, Kerstin Ekman è considerata una delle più importanti autrici del Nord Europa. Dopo l'esordio narrativo nel 1959, ha scritto romanzi, saggi e biografie e nel 1978 è stata la terza donna a diventare membro dell'Accademia svedese, che ha lasciato nel 1989. Tradotta in 30 lingue e tra le scrittrici più lette in patria, con Il buio scese sull'acqua ha ottenuto il prestigioso Premio August, il secondo della sua carriera. Il suo ultimo romanzo, Essere lupo, bestseller in Svezia, è in corso di traduzione in 17 paesi.