È la storia delicatissima del rapporto di una giovane donna e della sua compagna di stanza all’ospedale, un’anziana signora a cui la vita non ha riservato che delusione ma che nonostante ciò conserva una gioia di vivere straordinaria. Nonostante i tentativi di silenzio della giovane, nascerà un’amicizia intensa e vera. Lavinia Manfrotto
Una storia di amicizia tra una trentenne scontrosa e sempre arrabbiata e un’anziana signora, solare e amante della vita. Con tono ironico e leggero, il romanzo affronta temi importanti, come la sofferenza della perdita e la fatica della rinascita. Un bella lettura! Federica Silvello
Margherita ha trentaquattro anni e un lavoro che ama. È bella, ricca ma disperatamente incapace di superare sia la scomparsa dell’adorato papà, morto all’improvviso otto anni prima, sia l’abbandono del fidanzato che l’ha lasciata senza troppe spiegazioni. Dopo un grave incidente d’auto si risveglia in ospedale. Qui incontra una signora anziana che da poco è stata operata al femore. Anna, oggi settantaseienne – nata poverissima, «venduta» come sguattera da bambina – ha trascorso la vita in compagnia di un marito gretto e di una figlia meschina, eppure ha conservato una gioia di vivere straordinaria. Merito delle misteriose lettere che, da più di mezzo secolo, scrive e riceve ogni settimana. I mondi di queste due donne sono lontanissimi: non fossero state costrette a condividere la stessa stanza, non si sarebbero mai rivolte la parola. Dopo i primi tempestosi scontri, però, fuori dall’ospedale il cortocircuito scatenato dalla loro improbabile amicizia cambierà in meglio la vita di entrambe.
Silvia Truzzi è laureata in Giurisprudenza ed è una giornalista. Lavora per il "Fatto Quotidiano" dalla sua fondazione nel 2009. Ha vinto il Premio giornalistico internazionale Santa Margherita Ligure per la cultura nel 2011 e il Premio satira politica Forte dei Marmi, sezione giornalismo, nel 2013. Tra i suoi saggi ricordiamo: Un paese ci vuole (Longanesi 2015); Perché no, scritto insieme a Marco Travaglio (PaperFIRST 2016). Fai piano quando torni (Longanesi 2018) è il suo primo romanzo.
Una storia di amicizia tra una trentenne scontrosa e sempre arrabbiata e un’anziana signora, solare e amante della vita. Con tono ironico e leggero, il romanzo affronta temi importanti, come la sofferenza della perdita e la fatica della rinascita. Un bella lettura! Federica Silvello
Margherita ha trentaquattro anni e un lavoro che ama. È bella, ricca ma disperatamente incapace di superare sia la scomparsa dell’adorato papà, morto all’improvviso otto anni prima, sia l’abbandono del fidanzato che l’ha lasciata senza troppe spiegazioni. Dopo un grave incidente d’auto si risveglia in ospedale. Qui incontra una signora anziana che da poco è stata operata al femore. Anna, oggi settantaseienne – nata poverissima, «venduta» come sguattera da bambina – ha trascorso la vita in compagnia di un marito gretto e di una figlia meschina, eppure ha conservato una gioia di vivere straordinaria. Merito delle misteriose lettere che, da più di mezzo secolo, scrive e riceve ogni settimana. I mondi di queste due donne sono lontanissimi: non fossero state costrette a condividere la stessa stanza, non si sarebbero mai rivolte la parola. Dopo i primi tempestosi scontri, però, fuori dall’ospedale il cortocircuito scatenato dalla loro improbabile amicizia cambierà in meglio la vita di entrambe.
Silvia Truzzi è laureata in Giurisprudenza ed è una giornalista. Lavora per il "Fatto Quotidiano" dalla sua fondazione nel 2009. Ha vinto il Premio giornalistico internazionale Santa Margherita Ligure per la cultura nel 2011 e il Premio satira politica Forte dei Marmi, sezione giornalismo, nel 2013. Tra i suoi saggi ricordiamo: Un paese ci vuole (Longanesi 2015); Perché no, scritto insieme a Marco Travaglio (PaperFIRST 2016). Fai piano quando torni (Longanesi 2018) è il suo primo romanzo.
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