Un libro d'altri tempi, sembrerebbe suggerire il titolo. E in effetti si tratta di un romanzo edito vent'anni fa e scritto in maniera magistrale, che viene oggi giustamente riproposto. Un noir da non perdere. Se non conoscete Cappelli, vi rimarrà nel cuore. Francesco Nicolli
Si era in primavera, nelle vacanze di Pasqua, e mi portai in montagna qualche libro. Tra gli altri, un esordiente alla narrativa, sconosciuto, edito da Marsilio, Gaetano Cappelli. Trentatré anni, diceva il risvolto di copertina, omettendone il luogo di nascita. La trama, ambientata in una Roma narcotizzata dall’aria calda di giugno, non rivelava nulla sulla provenienza dell’autore. Il titolo, Floppy disk, era invogliante: l’abitudine ai computer era ancora agli inizi. Cominciai a leggerlo in un pomeriggio di pioggia battente, di quelli che rendono insopportabile la montagna; non me ne staccai un attimo. Era a metà fra il thriller, la spy-story e (soprattutto) il romanzo di formazione: un mix inconsueto. Mi chiedevo come fosse possibile che un giovanotto agli esordi avesse scritto quello che già da allora mi sembrava un capolavoro, e che rivelava un enorme talento e una profonda cultura alle spalle. Fui fanatico di Floppy disk da subito, e tuttora, dopo infinite riletture (è uno dei libri del mio cuore) lo ritengo il miglior romanzo in assoluto uscito negli ultimi vent’anni del Novecento. Ormai è diventato un classico, e, introvabile, è più che doveroso riportarlo alla luce.
È la storia di un giovane senza un lavoro, spaesato nella Roma degli anni Ottanta. Forse proprio per questo, si aggrappa all’amico Carlo, che gli dà un compito in apparenza facile: andare a consegnare un misterioso floppy disk a una donna, Lisa Welmer, bellissima e spregiudicata, abilmente e cinicamente immersa in traffici su scala internazionale. Una torbida dark lady che si unisce, ai posti d’onore, alle dark ladies della narrativa e del cinema americano, alle donne sofisticate e altere di Raymond Chandler. Non a caso per anni ho soprannominato Cappelli “il nostro piccolo Chandler”.
Giovanni Pacchiano
Gaetano Cappelli ha pubblicato tre raccolte di racconti e una quindicina di romanzi, tra cui Parenti lontani e La vedova, il Santo e il segreto del Pacchero estremo che gli sono valsi, rispettivamente, il Premio Internazionale John Fante e il Premio Hemingway. Grazie a Storia controversa dell’inarrestabile fortuna del vino Aglianico nel mondo è divenuto Chevalier de la Confrérie du Tastevin di Borgogna. Una medium, due bovary e il mistero di Bocca di Lupo (Marsilio 2016) è il suo ultimo romanzo. Nel 2017, per Sonzogno, ha pubblicato i suoi pezzi di costume in Quanto sei cool. Piccola guida ai capricci del gusto. Floppy disk fu, nel 1988, il suo romanzo d’esordio.
Si era in primavera, nelle vacanze di Pasqua, e mi portai in montagna qualche libro. Tra gli altri, un esordiente alla narrativa, sconosciuto, edito da Marsilio, Gaetano Cappelli. Trentatré anni, diceva il risvolto di copertina, omettendone il luogo di nascita. La trama, ambientata in una Roma narcotizzata dall’aria calda di giugno, non rivelava nulla sulla provenienza dell’autore. Il titolo, Floppy disk, era invogliante: l’abitudine ai computer era ancora agli inizi. Cominciai a leggerlo in un pomeriggio di pioggia battente, di quelli che rendono insopportabile la montagna; non me ne staccai un attimo. Era a metà fra il thriller, la spy-story e (soprattutto) il romanzo di formazione: un mix inconsueto. Mi chiedevo come fosse possibile che un giovanotto agli esordi avesse scritto quello che già da allora mi sembrava un capolavoro, e che rivelava un enorme talento e una profonda cultura alle spalle. Fui fanatico di Floppy disk da subito, e tuttora, dopo infinite riletture (è uno dei libri del mio cuore) lo ritengo il miglior romanzo in assoluto uscito negli ultimi vent’anni del Novecento. Ormai è diventato un classico, e, introvabile, è più che doveroso riportarlo alla luce.
È la storia di un giovane senza un lavoro, spaesato nella Roma degli anni Ottanta. Forse proprio per questo, si aggrappa all’amico Carlo, che gli dà un compito in apparenza facile: andare a consegnare un misterioso floppy disk a una donna, Lisa Welmer, bellissima e spregiudicata, abilmente e cinicamente immersa in traffici su scala internazionale. Una torbida dark lady che si unisce, ai posti d’onore, alle dark ladies della narrativa e del cinema americano, alle donne sofisticate e altere di Raymond Chandler. Non a caso per anni ho soprannominato Cappelli “il nostro piccolo Chandler”.
Giovanni Pacchiano
Gaetano Cappelli ha pubblicato tre raccolte di racconti e una quindicina di romanzi, tra cui Parenti lontani e La vedova, il Santo e il segreto del Pacchero estremo che gli sono valsi, rispettivamente, il Premio Internazionale John Fante e il Premio Hemingway. Grazie a Storia controversa dell’inarrestabile fortuna del vino Aglianico nel mondo è divenuto Chevalier de la Confrérie du Tastevin di Borgogna. Una medium, due bovary e il mistero di Bocca di Lupo (Marsilio 2016) è il suo ultimo romanzo. Nel 2017, per Sonzogno, ha pubblicato i suoi pezzi di costume in Quanto sei cool. Piccola guida ai capricci del gusto. Floppy disk fu, nel 1988, il suo romanzo d’esordio.