Se un libro ha una trama gialla innaffiata da quattro omicidi che ti tiene incollato fino all'ultima riga, e in più ha uno sviluppo che veicola una pletora di informazioni di carattere artistico sul mondo del grande architetto Palladio, cosa vuoi chiedergli di più? L'ambientazione è tra le ville storiche del nostro vicentino e i delitti più efferati hanno luogo nei pressi della più famosa di esse, la celeberrima "Rotonda". E' un libro che prende ed arricchisce; a tal proposito vi riferisco il caso di una nostra cliente che sulla scorta del procedere nella lettura si è fatta una ricognizione di più di una villa raccontata, da Sandrigo in giù. Arturo Moro
«È una villa piena di colore, vedrai gli affreschi interni!» convenne Giulia «D’altra parte la pittura veneta è caratterizzata dall’uso strepitoso del colore! Ogni pittore aveva una tonalità prediletta. Immagino che avrai sentito parlare del rosso Tiziano, del verde Veronese, del rosa Tiepolo…»
Il brigadiere pensò ai tubetti di tempera che usava alle medie… Poi indicò l’intonaco ocra ed esclamò: «…Giallo Palladio! Ecco il nome giusto per questo colore! Anzi, potrei suggerire al commissario di chiamare così anche la nostra inchiesta!» e rise di gusto.
Il primo crudele omicidio avviene nella più famosa villa di Palladio, la Rotonda, posta su un colle nei pressi di Vicenza. La città ne resta impressionata, ma quel delitto è solo il primo di una serie che le indagini dovranno decifrare, in un crescendo di colpi di scena. In via del tutto straordinaria, l’inchiesta
viene condotta congiuntamente da Carabinieri e Polizia. Il maresciallo Piconese e il commissario Bonturi dovranno muoversi, senza un attimo di tregua, sull’intero territorio veneto: a partire dalla minuscola e appartata Val di Rio Freddo, tra le montagne vicentine, scendendo quindi a Vicenza, a Padova e a Venezia. Il profilo del colpevole è sfuggente e anche le tracce da seguire si rivelano labili: un’utilitaria color verdino, una solitaria villa di campagna, degli introvabili disegni teatrali di Palladio… La vicenda si svolge nell’autunno del 1980, in una regione nella quale alle antiche ville palladiane si sono via via affiancati i tanti capannoni industriali. Sarà proprio scavando a fondo in quella terra, sospesa tra smisurata bellezza e degrado incalzante, che gli investigatori troveranno la chiave per risolvere i delitti.
Umberto Matino è nato a Schio e vive a Padova. I suoi libri raccontano, nella forma letteraria del giallo e del noir, la storia del Veneto osservata da un punto di vista inconsueto e suggestivo, ponendo cioè al centro della narrazione il territorio dell’alto vicentino e la sua popolazione di antica origine alemanna, i cosiddetti Cimbri. Nel 2007 ha esordito con La Valle dell’Orco, edito anche in Germania nel 2014. Nel 2011 ha pubblicato L’ultima Anguàna (Premio GialloLimone - Piemonte e Finalista al Premio Cortina), e con il terzo romanzo, Tutto è notte nera, del 2015, ha completato quella che è stata definita la “trilogia cimbra”. Nel 2018 ha pubblicato I Rossi, un giallo che ha come riferimento storico, l’epopea dell’imprenditore vicentino Alessandro Rossi, il più importante industriale laniero dell’Italia dell’800. Con il nuovo romanzo Giallo Palladio (2022) continua il racconto dei caratteri più significativi della società veneta, rivolgendo questa volta l’attenzione all’opera di Andrea Palladio, il grande architetto rinascimentale.
Accanto ai romanzi, Matino ha pubblicato anche, nel 2016, la Storia degli Uscocchi, libera trascrizione di un testo del XVII secolo che narra la lotta fra Venezia e gli Uscocchi, i feroci pirati dell’Adriatico; e nel 2019 Cimbri, vicende, cultura, folclore, una raccolta di brevi saggi divulgativi che raccontano la storia dei boscaioli tedeschi insediatisi, nel medioevo, a cavallo del confine tra il Veneto e il Trentino. Tutte le sue opere sono edite da Edizioni Biblioteca dell’Immagine.
«È una villa piena di colore, vedrai gli affreschi interni!» convenne Giulia «D’altra parte la pittura veneta è caratterizzata dall’uso strepitoso del colore! Ogni pittore aveva una tonalità prediletta. Immagino che avrai sentito parlare del rosso Tiziano, del verde Veronese, del rosa Tiepolo…»
Il brigadiere pensò ai tubetti di tempera che usava alle medie… Poi indicò l’intonaco ocra ed esclamò: «…Giallo Palladio! Ecco il nome giusto per questo colore! Anzi, potrei suggerire al commissario di chiamare così anche la nostra inchiesta!» e rise di gusto.
Il primo crudele omicidio avviene nella più famosa villa di Palladio, la Rotonda, posta su un colle nei pressi di Vicenza. La città ne resta impressionata, ma quel delitto è solo il primo di una serie che le indagini dovranno decifrare, in un crescendo di colpi di scena. In via del tutto straordinaria, l’inchiesta
viene condotta congiuntamente da Carabinieri e Polizia. Il maresciallo Piconese e il commissario Bonturi dovranno muoversi, senza un attimo di tregua, sull’intero territorio veneto: a partire dalla minuscola e appartata Val di Rio Freddo, tra le montagne vicentine, scendendo quindi a Vicenza, a Padova e a Venezia. Il profilo del colpevole è sfuggente e anche le tracce da seguire si rivelano labili: un’utilitaria color verdino, una solitaria villa di campagna, degli introvabili disegni teatrali di Palladio… La vicenda si svolge nell’autunno del 1980, in una regione nella quale alle antiche ville palladiane si sono via via affiancati i tanti capannoni industriali. Sarà proprio scavando a fondo in quella terra, sospesa tra smisurata bellezza e degrado incalzante, che gli investigatori troveranno la chiave per risolvere i delitti.
Umberto Matino è nato a Schio e vive a Padova. I suoi libri raccontano, nella forma letteraria del giallo e del noir, la storia del Veneto osservata da un punto di vista inconsueto e suggestivo, ponendo cioè al centro della narrazione il territorio dell’alto vicentino e la sua popolazione di antica origine alemanna, i cosiddetti Cimbri. Nel 2007 ha esordito con La Valle dell’Orco, edito anche in Germania nel 2014. Nel 2011 ha pubblicato L’ultima Anguàna (Premio GialloLimone - Piemonte e Finalista al Premio Cortina), e con il terzo romanzo, Tutto è notte nera, del 2015, ha completato quella che è stata definita la “trilogia cimbra”. Nel 2018 ha pubblicato I Rossi, un giallo che ha come riferimento storico, l’epopea dell’imprenditore vicentino Alessandro Rossi, il più importante industriale laniero dell’Italia dell’800. Con il nuovo romanzo Giallo Palladio (2022) continua il racconto dei caratteri più significativi della società veneta, rivolgendo questa volta l’attenzione all’opera di Andrea Palladio, il grande architetto rinascimentale.
Accanto ai romanzi, Matino ha pubblicato anche, nel 2016, la Storia degli Uscocchi, libera trascrizione di un testo del XVII secolo che narra la lotta fra Venezia e gli Uscocchi, i feroci pirati dell’Adriatico; e nel 2019 Cimbri, vicende, cultura, folclore, una raccolta di brevi saggi divulgativi che raccontano la storia dei boscaioli tedeschi insediatisi, nel medioevo, a cavallo del confine tra il Veneto e il Trentino. Tutte le sue opere sono edite da Edizioni Biblioteca dell’Immagine.