Le cose accadono e le tragedie possono unire le persone come dividerle in modo irreparabile. Ricordi e sensi di colpa si alternano alle difficoltà di gestire il dolore non immaginando quale impatto avrà nella nostra esistenza. Anna Bertoncello
Ogni sera, in estate, il quindicenne Kolja e la sorellina Malu si divertono a fare un ultimo bagno prima del tramonto. Malu preferisce la piscina, con le piastrelle azzurre e l'acqua trasparente, dove può sentirsi come un pesce nell'acquario. Kolja, invece, ama farsi trascinare dalle onde scure e scintillanti del mare. Quella sera, la sera che cambierà per sempre le loro vite, Malu getta in terra la gonna e la maglietta e scavalca la recinzione per tuffarsi in piscina. Kolja non la segue: seduto su una panchina, poggia accanto a sé i vestiti della sorella e si mette ad aspettare. Quanto tempo è rimasto lì seduto? Tutti, in seguito, vorranno saperlo: il padre, la madre, la polizia, i paramedici che hanno trasportato la piccola priva di conoscenza in una clinica per bambini sprofondati in un sonno che ha un nome sinistro e terribile: sindrome apallica. Nessuno sa quando o se si sveglieranno, li chiamano «i figli dell'estate». Rania è una psicologa che indaga i rapporti tra i luoghi dell'infanzia e la nostalgia, il desiderio struggente di tornarvi. Per dare fondamento alla propria ricerca ha preso in affitto un appartamento con due grandi stanze che affacciano sul mare, là dove è nata e cresciuta. Avvolta in una pesante coperta, trascorre le sue giornate rannicchiata sul balcone a scrutare la spiaggia, finché un giorno, nella sua memoria, cominciano a riaffacciarsi immagini rimaste sepolte per lunghi anni: una piscina. Un ragazzo biondo seduto su una panchina. Accanto a lui un fagotto di vestiti.
Nata e cresciuta ad Amburgo, Monika Held (1943) ha lavorato per molti anni come corrispondente per il magazine Brigitte, scrivendo su Italia, Albania, Bhutan, Paraguay, Guatemala e Mongolia. Ha ottenuto numerosi premi per i suoi articoli e per il suo impegno politico, tra cui il German Social Prize, l’Elisabeth-Selbert- Preis, il Reporting Prize e la Polish Medal. Attualmente vive in Germania, a Francoforte sul Meno.
Ogni sera, in estate, il quindicenne Kolja e la sorellina Malu si divertono a fare un ultimo bagno prima del tramonto. Malu preferisce la piscina, con le piastrelle azzurre e l'acqua trasparente, dove può sentirsi come un pesce nell'acquario. Kolja, invece, ama farsi trascinare dalle onde scure e scintillanti del mare. Quella sera, la sera che cambierà per sempre le loro vite, Malu getta in terra la gonna e la maglietta e scavalca la recinzione per tuffarsi in piscina. Kolja non la segue: seduto su una panchina, poggia accanto a sé i vestiti della sorella e si mette ad aspettare. Quanto tempo è rimasto lì seduto? Tutti, in seguito, vorranno saperlo: il padre, la madre, la polizia, i paramedici che hanno trasportato la piccola priva di conoscenza in una clinica per bambini sprofondati in un sonno che ha un nome sinistro e terribile: sindrome apallica. Nessuno sa quando o se si sveglieranno, li chiamano «i figli dell'estate». Rania è una psicologa che indaga i rapporti tra i luoghi dell'infanzia e la nostalgia, il desiderio struggente di tornarvi. Per dare fondamento alla propria ricerca ha preso in affitto un appartamento con due grandi stanze che affacciano sul mare, là dove è nata e cresciuta. Avvolta in una pesante coperta, trascorre le sue giornate rannicchiata sul balcone a scrutare la spiaggia, finché un giorno, nella sua memoria, cominciano a riaffacciarsi immagini rimaste sepolte per lunghi anni: una piscina. Un ragazzo biondo seduto su una panchina. Accanto a lui un fagotto di vestiti.
Nata e cresciuta ad Amburgo, Monika Held (1943) ha lavorato per molti anni come corrispondente per il magazine Brigitte, scrivendo su Italia, Albania, Bhutan, Paraguay, Guatemala e Mongolia. Ha ottenuto numerosi premi per i suoi articoli e per il suo impegno politico, tra cui il German Social Prize, l’Elisabeth-Selbert- Preis, il Reporting Prize e la Polish Medal. Attualmente vive in Germania, a Francoforte sul Meno.