Ogni infanzia racchiude in sé emozioni, esperienze e impressioni uniche destinate a plasmare irrimediabilmente gli adulti che saremo. Michael lo sa bene, e sa anche che la sua infanzia è stata eccezionale. È cresciuto a Laurel Canyon, sulle verdeggianti colline della Los Angeles degli anni Settanta, circondato dall'affetto delle famiglie dei genitori, legate a doppio filo essendo nate dai matrimoni di due coppie di fratelli. Ma c'è una persona in particolare che ha fatto di un'infanzia fuori dal comune il perfetto materiale per un romanzo di Henry James se avesse vissuto a Hollywood o per un film di Wes Anderson: zia Hank. Harriet Frank Ravetch, detta Hank, è una sceneggiatrice di Hollywood dalla personalità stravagante e magnetica: insieme a suo marito, lo zio Irving, anch'egli sceneggiatore, la donna, che non ha figli, si propone di far conoscere il mondo al nipote prediletto, trasmettendogli il suo punto di vista, il suo gusto, il suo «occhio» - insindacabile, ça va sans dire - per l'arte, la letteratura, gli oggetti e le persone. L'autore cresce cosí in un universo gerarchizzato in b. e n.b., buono e non buono, seguendo il precetto del creare «bellezza sempre». Tra mercatini dell'antiquariato e negozi di arredamento, serate a teatro e battute shakespeariane imparate a memoria, la zia «rapisce» il nipote e si trasforma inconsapevolmente in un dispotico Pigmalione. Solo grazie a questa formazione totalizzante Michael potrà essere un Formidabile Frank degno del suo nome. Col passare degli anni, però, il bambino diventato un ragazzo si rende conto di dover prendere le distanze dagli zii per poter crescere. La voglia di indipendenza si scontrerà con la caparbietà irriducibile di Hank, che condiziona non solo Michael, ma anche l'intera famiglia. Ma questa eccezionale figura, una sorta di «zia Mame» realmente esistente, non è l'unica Formidabile degna di essere raccontata: ci sono la nonna Huffy e la nonna Sylvia, che si odiano ma vivono insieme da quando sono rimaste vedove; i genitori di Michael, Merona e Marty, trattati come eterni fratelli minori; lo zio Irving, la sua freschezza, i suoi riti e la sua devozione per la moglie. E poi ci sono i luoghi, che sembrano assecondare l'ascesa e il declino delle persone che li affollano: l'appartamento delle nonne a dieci minuti di macchina da Laurel Canyon, la sontuosa maison degli zii, il mondo segreto dello stanzino dello zio Irving, le camere d'albergo, le sistemazioni temporanee o le case di altri che soffrono del tocco magico delle decorazioni della zia Hank. Con questo libro Michael Frank ci regala un ritratto strabiliante di una famiglia strabiliante, la sua. I Formidabili Frank sembrano sbugiardare Tolstoj - e chi sennò potrebbe davvero permetterselo - quando scriveva che tutte le famiglie felici si somigliano. I Frank, e questo è indubbio, non sono uguali a nessun altro.
Michael Frank vive tra New York e la Liguria. È scrittore e saggista e ha lavorato per dieci anni per la «Los Angeles Times Book Review». I suoi reportage di viaggio sull'Italia, scritti per il «New York Times», sono stati raccolti e pubblicati in Italy: The Best Travel Writing from The New York Times. I Formidabili Frank ha vinto il JQ Wingate Prize per il 2018.
Michael Frank vive tra New York e la Liguria. È scrittore e saggista e ha lavorato per dieci anni per la «Los Angeles Times Book Review». I suoi reportage di viaggio sull'Italia, scritti per il «New York Times», sono stati raccolti e pubblicati in Italy: The Best Travel Writing from The New York Times. I Formidabili Frank ha vinto il JQ Wingate Prize per il 2018.