Capire il Veneto d'oggi
Un’inchiesta sulla classe politica veneta che ci spiega i limiti, i gravi problemi e qualche possibile soluzione per il nostro prossimo futuro. - Franco Bizzotto
Il modello veneto? Non esiste. Esistono i veneti e alcuni fra loro comandano più di altri, magari per conto terzi. Un'inchiesta che la dice lunga sull'intreccio tra affari e politica, in una regione gigante economico ma nano politico.
Vent'anni fa il Veneto era il principale bacino di voti per la Democrazia Cristiana. Con la fine della Prima Repubblica e il trionfo della Lega, sembrava che il leone di San Marco potesse tornare a ruggire. Ma non è stato così. Il Veneto è l'unica regione europea più ricca della Baviera ma con una politica locale deludente e priva di spessore. Renzo Mazzaro scopre le ragioni del fallimento nella storia politica recente, nel suo malaffare, nelle piccole ambizioni e nei grandi interessi economici di un governo suddito di profitti altrui. Prima con Giancarlo Galan, appeso al consenso di Silvio Berlusconi e franato con lui, poi con Luca Zaia, giovane e rampante ma incapace di smarcarsi dai diktat di Bossi e della Lega Lombarda. Gli stessi imprenditori, con nomi famosi in tutto il mondo, non sono stati in grado di darsi una rappresentanza nazionale adeguata. Anzi, in alcuni casi, come quello delle fusioni bancarie, il risparmio e la gestione della finanza sono stati portati altrove. Il risultato è un territorio distrutto da uno sviluppo caotico, crisi sociale, sfascio economico. Una possibile via di scampo è quell'unica risorsa sempre presente nel Dna veneto: la capacità imprenditoriale. Una sorta di molla che non si schiaccia mai. «Sembra una frase fatta, aria fritta. Invece rinvia ai fondamentali: è la molla dentro, se ce l'hai, che ti tiene in piedi quando tutto crolla attorno». Una potente risorsa individuale, che dovrebbe essere al servizio di un riscatto collettivo.
Un’inchiesta sulla classe politica veneta che ci spiega i limiti, i gravi problemi e qualche possibile soluzione per il nostro prossimo futuro. - Franco Bizzotto
Il modello veneto? Non esiste. Esistono i veneti e alcuni fra loro comandano più di altri, magari per conto terzi. Un'inchiesta che la dice lunga sull'intreccio tra affari e politica, in una regione gigante economico ma nano politico.
Vent'anni fa il Veneto era il principale bacino di voti per la Democrazia Cristiana. Con la fine della Prima Repubblica e il trionfo della Lega, sembrava che il leone di San Marco potesse tornare a ruggire. Ma non è stato così. Il Veneto è l'unica regione europea più ricca della Baviera ma con una politica locale deludente e priva di spessore. Renzo Mazzaro scopre le ragioni del fallimento nella storia politica recente, nel suo malaffare, nelle piccole ambizioni e nei grandi interessi economici di un governo suddito di profitti altrui. Prima con Giancarlo Galan, appeso al consenso di Silvio Berlusconi e franato con lui, poi con Luca Zaia, giovane e rampante ma incapace di smarcarsi dai diktat di Bossi e della Lega Lombarda. Gli stessi imprenditori, con nomi famosi in tutto il mondo, non sono stati in grado di darsi una rappresentanza nazionale adeguata. Anzi, in alcuni casi, come quello delle fusioni bancarie, il risparmio e la gestione della finanza sono stati portati altrove. Il risultato è un territorio distrutto da uno sviluppo caotico, crisi sociale, sfascio economico. Una possibile via di scampo è quell'unica risorsa sempre presente nel Dna veneto: la capacità imprenditoriale. Una sorta di molla che non si schiaccia mai. «Sembra una frase fatta, aria fritta. Invece rinvia ai fondamentali: è la molla dentro, se ce l'hai, che ti tiene in piedi quando tutto crolla attorno». Una potente risorsa individuale, che dovrebbe essere al servizio di un riscatto collettivo.