Un libro pieno di sentimento, ma anche di colpi di scena, che narra la passeggiata nel tempo di un nonno, con il proprio nipotino, il quale lo accompagna alla ricerca di un passato dimenticato e che teneramente gli mostra l’importanza della riscoperta delle proprie origini. Lorenza Manfrotto
Alberto è un uomo concreto, di quelli che preferiscono concentrarsi sul futuro piuttosto che sprecare tempo a rimuginare sul passato. Anche perché, del suo passato, ricorda ben poco. Non sa nemmeno quando è nato. Un dettaglio poco importante per lui, ma non per suo nipote Tino: quando scopre che nonno Alberto ha «perso» il compleanno, con l'innocenza tipica dei bambini gli propone di andare a cercarlo. Forse per distrarre Tino, preoccupato per il padre ricoverato in ospedale, forse per soddisfare una curiosità mai del tutto sopita, Alberto accetta. E così, partendo dall'orfanotrofio in cui Alberto ha trascorso l’infanzia, nonno e nipote intraprendono un viaggio attraverso una Spagna che profuma di nostalgia e di brandy, di sole e di occasioni perdute, inseguendo i frammenti di una famiglia separata dalla furia della guerra, ma che non ha mai rinunciato alla speranza di potersi riunire. E, a poco a poco, Alberto si renderà conto che il passato non è affatto un cimitero di rimpianti, e che i ricordi sono come fiori: crescono e sbocciano anche quando meno te lo aspetti, riempiendo la nostra esistenza dei colori della gioia. Il colore della gioia è un inno alla memoria e alla speranza nel futuro; perché solo se sappiamo da dove veniamo scopriremo chi siamo veramente e accoglieremo con slancio le sorprese che la vita ha da offrire.