L'unica battaglia da combattere è quella per la pace.
È il 1915, e dopo un anno di neutralità, l’Italia ha dichiarato guerra all’Austria. Per tanti ragazzi – contadini, manovali, semplici artigiani – servire la Patria è una responsabilità, un dovere, un onore. Quasi una gioia. Alle stazioni dei treni, i soldati partono tra sorrisi e promesse: non passerà molto tempo, ripetono, prima che tornino a riabbracciare i propri cari. C’è persino chi vuole partire ma non può, come Silvio, classe 1899, prigioniero dei limiti d’età imposti all’arruolamento, costretto a guardare i fratelli più grandi correre al fronte. E invece passano i mesi, la guerra non accenna a finire, e l’Italia si copre di cicatrici, le stesse che segnano i volti di chi aveva mariti, figli o fratelli che non riabbraccerà più. E poi arriva il 1917, e Silvio, aggrappato tenacemente ai sogni patriottici, saluta la sua famiglia, pronto a fare il suo dovere. Ma bastano poche settimane per scoprire che nella guerra non c’è nulla di eroico. E quando si accorge che le file nemiche sono gonfie di ragazzi disillusi, sfiniti e impazienti di tornare a casa come lui, Silvio capisce cosa significa davvero essere un eroe.
Nato a San Donà di Piave nel 1965, Guido Sgardoli vive e lavora a Treviso. Laureato in Medicina Veterinaria, ha coltivato collateralmente agli studi la passione per il disegno, l'animazione e la scrittura. Dopo l'esordio con Salani nel 2004, sono numerosi i titoli di narrativa dedicata al pubblico dei bambini, dei ragazzi e degli adolescenti con i più importanti editori italiani, con molte traduzioni all'estero. Fra i più convincenti autori per ragazzi degli ultimi anni, ha vinto il Premio Andersen nel 2009 con Eligio S. - I giorni della Ruota (Rizzoli) e nel 2015 con Il giorno degli eroi (Rizzoli).