Dalla stessa educazione si possono seguire sorti molto diverse, è quello che succede ai due fratelli di questo lungo, ma scorrevole romanzo. Quarant'anni di storia italiana raccontata in una lunga notte d'estate. Le vicende di una famiglia tradizionale che non esiste più. Anna Bertoncello
Teo ha trentanove anni, un lavoro sicuro, una macchina aziendale e una ragazza diversa ogni weekend. Sta bene, per il momento la vita gli piace abbastanza. Non come suo fratello Max, più grande di tre anni, che è sempre stato radicale in ogni cosa: nella ribellione ai genitori come nella passione per l'alpinismo che lo ha condotto a imprese estreme, nel costruire una famiglia e fare figli, come è giusto, passati i trenta e anche nel divorziare rovinosamente subito dopo i quaranta... Si sono sempre amati, questi due fratelli, e al tempo stesso non hanno potuto evitare di compiere scelte opposte, quasi speculari, sotto gli occhi spalancati e impotenti della sorella e dei genitori, che nella Bologna dei gloriosi anni Settanta e dei dorati Ottanta erano certi di aver offerto loro tutto ciò che serve per essere felici. Teo sta rientrando in città per immergersi in uno dei suoi weekend di delizie da single quando i genitori lo chiamano: Max è scomparso, insieme ai suoi bambini. Così Teo resta alla guida e punta verso le Dolomiti per andare a cercarlo. E, lanciato lungo l'autostrada tra angoscia e speranza, ci racconta tutta la loro vita: dalle gesta di papà Giorgio – dirigente della ditta di motociclette Vortex – e di mamma Adriana – un po' femminista e un po' signora italiana vecchio stile – all'epica di un'infanzia felice, dagli anni del liceo all'improvviso momento delle scelte, che per i ragazzi di questa generazione significa trovarsi di fronte un mondo completamente diverso da quello dei padri. Con profondo divertimento e un po' di commozione, Enrico Brizzi torna al suo più puro talento narrativo dando vita a una grande epopea, che è insieme la rievocazione di un'Italia che non c'è più ma che conosciamo tanto bene e la storia intima di due fratelli diversissimi: chi dei due si è illuso? Chi ha scelto la strada migliore? Il legame che da sempre li unisce sopravviverà agli anni della maturità? Ma soprattutto: che fine hanno fatto Max, i suoi bambini, e tutti i sogni con cui siamo cresciuti?
Enrico Brizzi è nato a Bologna nel 1974 e ha esordito a vent'anni con il romanzo Jack Frusciante è uscito dal gruppo, al quale hanno fatto seguito Bastogne (1996), Tre ragazzi immaginari (1998) ed Elogio di Oscar Firmian e del suo impeccabile stile (1999). Dalla passione per i viaggi a piedi ' che l'ha portato a percorrere la Via Francigena fra Canterbury e Roma e l'antico itinerario dalla Città eterna a Gerusalemme ' Brizzi ha tratto ispirazione per Nessuno lo saprà (2005) e Il pellegrino dalle braccia d'inchiostro (2007). Gli Psicoatleti (2011) è invece frutto di un cammino di oltre 2100 chilometri fra Alto Adige e Sicilia in occasione dei 150 anni dell'Unità nazionale. Compongono la trilogia dell'"Epopea fantastorica italiana" i romanzi L'inattesa piega degli eventi (2008), La nostra guerra (2009) e Lorenzo Pellegrini e le donne (2012). Tra i suoi ultimi titoli L'arte di stare al mondo (2013), In piedi sui pedali (2014) e il libro scritto con l'asso del ciclismo Vincenzo Nibali Di furore e lealtà (2014).