Avete presente quando avete la certezza di stare leggendo un libro imperdibile? Ecco, è la sensazione che ho provato io mentre mi immergevo sempre più ne "Il selvaggio". Amore, morte, amicizia, gelosia, tradimento, vendetta, perdono. E, su tutto, la libertà. Francesco Nicolli
Messico profondo, fine degli anni Sessanta. Fin dalla primissima infanzia, Juan Guillermo sa cosa è accaduto prima che nascesse: il suo fratellino gemello è morto durante la gravidanza, e solo un cesareo d’urgenza e molte trasfusioni hanno permesso a lui di sopravvivere. Con l’ombra della morte sulle spalle e litri di sangue altrui nelle vene, Juan Guillermo cresce giocando con il fratello maggiore Carlos tra i tetti della città. Fino a che Carlos viene ucciso e anche i genitori muoiono: e a lui non resta che cercare una vendetta per tutto questo dolore. Ma i giovani estremisti religiosi responsabili della morte di Carlos sono feroci, armati fino ai denti e godono di protezioni illustri... Solo un amore immenso e struggente potrà salvare Juan Guillermo dalla spirale di morte in cui la vita sembra trascinarlo. In parallelo corre la vicenda di Amaruq, un ragazzo il cui destino si lega in modo indissolubile a quello di un lupo nei boschi ghiacciati dello Yukon. Le due linee narrative di questo romanzo sfolgorante di storie, di pathos, di violenza e tenerezza, di avventure e del febbrile entusiasmo di raccontarle, si uniscono nel nome di Colmillo, l’animale fiero e indomito, lo spirito che vibra dentro di noi quando non ci lasciamo assoggettare: il Selvaggio.
Guillermo Arriaga è uno scrittore e sceneggiatore cinematografico messicano.
Cresciuto in un quartiere molto violento della capitale messicana, a 13 anni perde l’olfatto per un pestaggio. Inizia a scrivere fin dagli anni universitari, affermandosi in breve come uno dei più importanti scrittori latino-americani.
Guillermo da piccolo non legge romanzi, ma enciclopedie e libri di storia. Alla scuola secondaria studia teatro e più tardi si avvicina alla letteratura, folgorato da Il vecchio e il mare di Hemingway.
Affianca alla scrittura il lavoro di insegnante alla Universidad Iberoamericana de México, attività che porta avanti per vent’anni.
Nel 1991 pubblica Pancho Villa e lo Squadrone Ghigliottina. Tre anni più tardi esce Un dolce odore di morte e nel 2000 esce Il bufalo della notte e la raccolta di racconti Retorno 201.
È come “scrittore” e non come “sceneggiatore” che si avvicina al mondo del cinema, ed è il lavoro in questo campo che gli dà fama internazionale. Riceve riconoscimenti dalla critica la sua collaborazione con il regista Alejandro Gonzaléz Iñarritu per il quale scrive Amores Perros (2000) che vince il Gran Premio della Settimana Internazionale della Critica al Festival di Cannes 2000, 21 Grammi (2003), interpretato dai premi oscar Benicio Del Toro e Sean Penn, che vince il British Awards come migliore sceneggiatura.
Con Le tre sepolture di Tommy Lee Jones, vince la Palma d’Oro per la sceneggiatura al Festival di Cannes 2005 mentre Babel (2006), per il quale scrive la sceneggiatura per la regia di Alejandro Gonzaléz Iñarritu, è il film vincitore della Palma d’Oro per la regia al Festival di Cannes 2006, oltre ad aver ricevuto la nomination all’Oscar per la sceneggiatura.
Guillermo Arriaga è anche regista di documentari e cortometraggi ed è produttore di programmi radio e televisivi.
In merito ai rapporti tra Messico e Stati Uniti Arriaga afferma: «Nel 2050 i “latinos” saranno più degli “anglos”. Washington dovrà accettare questo. E dovrà accettare che noi messicani abbiamo prestato agli Usa gran parte del loro territorio (Texas, California, Colorado, New Mexico, Arizona), e che prima o poi ce lo riprenderemo. Forse lasceremo il Texas a Bush. Ma ci terremo Disneyland».
La complessità di trame e personaggi, l’efficacia dei dialoghi, la forza della vita e la costante presenza della morte sono le qualità e i temi che l’hanno imposto come uno dei più importanti scrittori messicani contemporanei.
Messico profondo, fine degli anni Sessanta. Fin dalla primissima infanzia, Juan Guillermo sa cosa è accaduto prima che nascesse: il suo fratellino gemello è morto durante la gravidanza, e solo un cesareo d’urgenza e molte trasfusioni hanno permesso a lui di sopravvivere. Con l’ombra della morte sulle spalle e litri di sangue altrui nelle vene, Juan Guillermo cresce giocando con il fratello maggiore Carlos tra i tetti della città. Fino a che Carlos viene ucciso e anche i genitori muoiono: e a lui non resta che cercare una vendetta per tutto questo dolore. Ma i giovani estremisti religiosi responsabili della morte di Carlos sono feroci, armati fino ai denti e godono di protezioni illustri... Solo un amore immenso e struggente potrà salvare Juan Guillermo dalla spirale di morte in cui la vita sembra trascinarlo. In parallelo corre la vicenda di Amaruq, un ragazzo il cui destino si lega in modo indissolubile a quello di un lupo nei boschi ghiacciati dello Yukon. Le due linee narrative di questo romanzo sfolgorante di storie, di pathos, di violenza e tenerezza, di avventure e del febbrile entusiasmo di raccontarle, si uniscono nel nome di Colmillo, l’animale fiero e indomito, lo spirito che vibra dentro di noi quando non ci lasciamo assoggettare: il Selvaggio.
Guillermo Arriaga è uno scrittore e sceneggiatore cinematografico messicano.
Cresciuto in un quartiere molto violento della capitale messicana, a 13 anni perde l’olfatto per un pestaggio. Inizia a scrivere fin dagli anni universitari, affermandosi in breve come uno dei più importanti scrittori latino-americani.
Guillermo da piccolo non legge romanzi, ma enciclopedie e libri di storia. Alla scuola secondaria studia teatro e più tardi si avvicina alla letteratura, folgorato da Il vecchio e il mare di Hemingway.
Affianca alla scrittura il lavoro di insegnante alla Universidad Iberoamericana de México, attività che porta avanti per vent’anni.
Nel 1991 pubblica Pancho Villa e lo Squadrone Ghigliottina. Tre anni più tardi esce Un dolce odore di morte e nel 2000 esce Il bufalo della notte e la raccolta di racconti Retorno 201.
È come “scrittore” e non come “sceneggiatore” che si avvicina al mondo del cinema, ed è il lavoro in questo campo che gli dà fama internazionale. Riceve riconoscimenti dalla critica la sua collaborazione con il regista Alejandro Gonzaléz Iñarritu per il quale scrive Amores Perros (2000) che vince il Gran Premio della Settimana Internazionale della Critica al Festival di Cannes 2000, 21 Grammi (2003), interpretato dai premi oscar Benicio Del Toro e Sean Penn, che vince il British Awards come migliore sceneggiatura.
Con Le tre sepolture di Tommy Lee Jones, vince la Palma d’Oro per la sceneggiatura al Festival di Cannes 2005 mentre Babel (2006), per il quale scrive la sceneggiatura per la regia di Alejandro Gonzaléz Iñarritu, è il film vincitore della Palma d’Oro per la regia al Festival di Cannes 2006, oltre ad aver ricevuto la nomination all’Oscar per la sceneggiatura.
Guillermo Arriaga è anche regista di documentari e cortometraggi ed è produttore di programmi radio e televisivi.
In merito ai rapporti tra Messico e Stati Uniti Arriaga afferma: «Nel 2050 i “latinos” saranno più degli “anglos”. Washington dovrà accettare questo. E dovrà accettare che noi messicani abbiamo prestato agli Usa gran parte del loro territorio (Texas, California, Colorado, New Mexico, Arizona), e che prima o poi ce lo riprenderemo. Forse lasceremo il Texas a Bush. Ma ci terremo Disneyland».
La complessità di trame e personaggi, l’efficacia dei dialoghi, la forza della vita e la costante presenza della morte sono le qualità e i temi che l’hanno imposto come uno dei più importanti scrittori messicani contemporanei.