Da tempo non mi lasciavo catturare da un bel poliziesco, e devo dire che questo romanzo di Jesper Stein è stato insieme una sorpresa e una rivelazione. Avvincente, duro, con un finale che non delude. Un personaggio da non dimenticare, Alex Steen! Francesco Nicolli
Axel Steen, ispettore della sezione omicidi noto tra colleghi e criminali per la sua durezza e il carattere inquieto, vive a Nørrebro, il quartiere alternativo e multiculturale di Copenaghen, un posto dove artisti e spacciatori sono di casa e l’odore della benzina si mescola al profumo della cannella e del cumino. È da lì che, nel marzo del 2007, parte una delle rivolte di piazza più devastanti della storia moderna della Danimarca. Dopo lo sgombero della storica Ungdomshuset, il centro sociale punto di raccolta per attivisti militanti e autonomi, violenti disordini infiammano l’intera città. Ma la tensione, già insostenibile, è destinata a salire quando nel cimitero di Assistens, il cuore verde di Nørrebro, viene ritrovato il corpo di un uomo: è stato picchiato e ucciso, e tutto fa pensare che la polizia sia coinvolta nell’omicidio. Mentre la stampa soffi a sul fuoco, Axel cerca di far luce su un caso dalle mille piste che sembra stare molto a cuore ai servizi segreti e che i suoi capi vogliono coprire. L’agitazione che scuote le strade avvolte dalla nebbia di roghi e lacrimogeni diventa così lo specchio dell’inquietudine di un poliziotto di trentotto anni, divorziato con una fi glia, che fuma hashish per combattere l’insonnia e deve fare i conti ogni giorno con la sua folle paura di morire. Un poliziotto che, più di ogni altra cosa, vuole giustizia.
Jesper Stein vive nel quartiere di Nørrebro a Copenaghen. Giornalista d’inchiesta per molti anni e inviato di guerra, è oggi critico letterario e dal 2006 membro dell’Accademia danese del poliziesco. Il tempo dell’inquietudine è il suo primo poliziesco, giudicato in Danimarca tra i migliori esordi di genere di sempre.