Leggere “Il tribunale degli uccelli” è stato come entrare in una bolla: il respiro di Allis è stato il mio e il cuore in gola per la vicinanza di Sigurd l’ho sentito anch’io. Un giallo alla Hitchckock coinvolgente e ben intessuto. Ho due raccomandazioni da farvi: la prima è di leggerlo, la seconda di assicurarvi di avere una bottiglia di vino bianco in frigo quando vi accingerete a farlo. Lorenza Manfrotto
Allis Hagtorn, giovane promessa della tv travolta da uno scandalo, decide di lasciare il lavoro e il marito e di cercare rifugio nell'anonimato di un lavoro umile. In una sorta di esilio volontario, accetta il posto di domestica al servizio di Sigurd Bagge, un quarantenne misterioso che vive appartato sulla riva di un fiordo. Allis dovrà servirgli tre pasti al giorno, occuparsi della villetta e del giardino, e lasciarlo in pace. Protetta dalla natura norvegese, tra il bosco e il mare, messa a confronto con sfide per lei inedite, come cucinare un pollo arrosto, dissodare un terreno abbandonato o respingere un'invasione di roditori, Allis si convince che la vita le abbia offerto una seconda possibilità. Ben presto, però, il fascino oscuro di quell'imprevedibile padrone di casa comincia a dominare i suoi giorni. A mano a mano che i due si avvicinano, prende corpo una domanda cruciale: chi è Sigurd Bagge, e che cosa vuole da Allis? Il romanzo di Agnes Ravatn è attraversato da un'inquietudine strisciante. La costa deserta e isolata, uccelli hitchcockiani e colpe segrete fanno da sfondo a un thriller psicologico, una storia di paure e misfatti, reali e immaginari, segnata dalle ossessioni e dalla ricerca del controllo; una storia in cui il seducente paesaggio nordico - foreste, fiordi, parchi dalla vegetazione selvaggia - diventa esso stesso protagonista, e i due personaggi principali, ambigui, sfuggenti, indecifrabili, alimentano il senso di disagio, distillando terrore a ogni pagina.
Agnes Ravatn (1983), scrittrice e editorialista, è una delle voci più interessanti della letteratura norvegese contemporanea, nota per il suo stile originale e ironico e per lo sguardo acuto sulle debolezze umane. Il tribunale degli uccelli, già molto apprezzato dai lettori e dalla critica e in corso di pubblicazione in dodici paesi, ha ottenuto, tra gli altri, il PEN Translates Award, è stato candidato all’International Dublin Literary Award e ha ispirato una trasposizione teatrale e una cinematografica.
Allis Hagtorn, giovane promessa della tv travolta da uno scandalo, decide di lasciare il lavoro e il marito e di cercare rifugio nell'anonimato di un lavoro umile. In una sorta di esilio volontario, accetta il posto di domestica al servizio di Sigurd Bagge, un quarantenne misterioso che vive appartato sulla riva di un fiordo. Allis dovrà servirgli tre pasti al giorno, occuparsi della villetta e del giardino, e lasciarlo in pace. Protetta dalla natura norvegese, tra il bosco e il mare, messa a confronto con sfide per lei inedite, come cucinare un pollo arrosto, dissodare un terreno abbandonato o respingere un'invasione di roditori, Allis si convince che la vita le abbia offerto una seconda possibilità. Ben presto, però, il fascino oscuro di quell'imprevedibile padrone di casa comincia a dominare i suoi giorni. A mano a mano che i due si avvicinano, prende corpo una domanda cruciale: chi è Sigurd Bagge, e che cosa vuole da Allis? Il romanzo di Agnes Ravatn è attraversato da un'inquietudine strisciante. La costa deserta e isolata, uccelli hitchcockiani e colpe segrete fanno da sfondo a un thriller psicologico, una storia di paure e misfatti, reali e immaginari, segnata dalle ossessioni e dalla ricerca del controllo; una storia in cui il seducente paesaggio nordico - foreste, fiordi, parchi dalla vegetazione selvaggia - diventa esso stesso protagonista, e i due personaggi principali, ambigui, sfuggenti, indecifrabili, alimentano il senso di disagio, distillando terrore a ogni pagina.
Agnes Ravatn (1983), scrittrice e editorialista, è una delle voci più interessanti della letteratura norvegese contemporanea, nota per il suo stile originale e ironico e per lo sguardo acuto sulle debolezze umane. Il tribunale degli uccelli, già molto apprezzato dai lettori e dalla critica e in corso di pubblicazione in dodici paesi, ha ottenuto, tra gli altri, il PEN Translates Award, è stato candidato all’International Dublin Literary Award e ha ispirato una trasposizione teatrale e una cinematografica.