Otto Silbermann sta negoziando con un conoscente la vendita del suo elegante appartamento di Berlino quando alla porta di casa risuona un colpo secco seguito da un ordine: «Apri, ebreo» intima una voce. È il 10 novembre 1938, il giorno dopo la Notte dei Cristalli: i pogrom organizzati dal regime nazionalsocialista sono iniziati e Silbermann, ricco e stimato commerciante ebreo tedesco, sguscia fuori dalla porta di servizio, incontrando il suo destino di fuggiasco. «Berlino – Amburgo, pensò. Amburgo – Berlino. Berlino – Dortmund. Dortmund – Aquisgrana. Aquisgrana – Dortmund. E forse sarà sempre così. Adesso sono un viaggiatore. In realtà sono già emigrato, sono emigrato nelle ferrovie del Reich.» Succede proprio questo, Silbermann trascorre una settimana intera sui treni, sa di essere in trappola, ma non gli è possibile fermarsi o smettere di cercare un riparo. Esule in patria, uomo sopraffatto, emblema di tutte le anime rifiutate costrette a soccombere al meccanismo della paura, ora è nient'altro che un «insulto con due gambe». "Il viaggiatore" è il quadro, realizzato con drammatica lucidità, delle conseguenze della Kristallnacht, il romanzo di un giovanissimo scrittore – Ulrich Boschwitz aveva poco più di vent'anni – che ebbe il dono tragico della preveggenza e descrisse in presa diretta il crollo di ogni legge di umana convivenza. Prima di ogni letteratura sull'Olocausto e prima ancora di ogni Diario, questa è la prima testimonianza letteraria sull'inizio della catastrofe europea del Novecento.
Ulrich Alexander Boschwitz nacque a Berlino nel 1915. Era figlio di un commerciante ebreo convertito al cristianesimo e morto sul fronte della Prima guerra mondiale; la madre apparteneva a una facoltosa famiglia di Lubecca. Lasciò la Germania in seguito all’emanazione delle leggi razziali del 1935. Durante la Seconda guerra mondiale, nonostante le origini ebraiche, fu espulso dall’Inghilterra in quanto cittadino tedesco e deportato in Australia.Nel 1942, imbarcatosi su una nave che trasportava esiliati di rientro in Europa, morì durante l’affondamento della nave stessa, bombardata dalla marina tedesca.Nel 2018 i diritti di traduzione del Viaggiatore sono stati venduti in 20 paesi.
Ulrich Alexander Boschwitz nacque a Berlino nel 1915. Era figlio di un commerciante ebreo convertito al cristianesimo e morto sul fronte della Prima guerra mondiale; la madre apparteneva a una facoltosa famiglia di Lubecca. Lasciò la Germania in seguito all’emanazione delle leggi razziali del 1935. Durante la Seconda guerra mondiale, nonostante le origini ebraiche, fu espulso dall’Inghilterra in quanto cittadino tedesco e deportato in Australia.Nel 1942, imbarcatosi su una nave che trasportava esiliati di rientro in Europa, morì durante l’affondamento della nave stessa, bombardata dalla marina tedesca.Nel 2018 i diritti di traduzione del Viaggiatore sono stati venduti in 20 paesi.