Dare retta all'istinto, a volte sembra essere la decisione più azzeccata. Lo sa bene la protagonista Nora che, col senno di poi, avrebbe dovuto rifiutare l'invito all'addio al nubilato della sua ex amica del cuore. Un thriller travolgente che si intreccia di colpi di scena, di verità nascoste e di scomodi ricordi tenuti silenti per dieci anni. Un thriller psicologico che vi terrà incollati al libro fino all'ultima riga. Venite anche voi a scoprire la verità nella casa di vetro in mezzo al bosco. Federica Silvello
Dieci anni cambiano una persona. A dieci anni dalla fine del liceo Leonora Shaw, Nora, ne ha fatta di strada: è diventata una scrittrice, la sua vita è scandita dal lavoro alla scrivania nel suo monolocale dell’East End londinese, dalle tazze di caffè e dalle corse nel parco. Della vecchia Leonora non resta più nulla, nemmeno il nomignolo di allora, Lee. Tutti possono avere mille buoni motivi per non frequentare gli amici di un tempo, per troncare con il passato, per incominciare una nuova vita. E Nora ha un ottimo motivo. Eppure, quando riceve l’invito all’addio al nubilato della sua ex amica del cuore, si fa strada in lei un assurdo senso di colpa unito a un assurdo sentimento di riconoscenza verso Clare per essersi fatta viva dopo dieci anni. Sebbene con riluttanza, accetta di trascorrere un weekend in una villa nei boschi del Northumberland insieme ai vecchi amici, e di colpo si trova catapultata indietro nel tempo di dieci anni, in quel passato che ha meticolosamente cercato di cancellare. E capisce di aver commesso un errore.
Il peggior errore della sua vita.
Ruth Ware è il «nome de plume» di una scrittrice inglese, nata nel 1977 e cresciuta a Lewes, nel Sussex. Dopo essersi laureata all’Università di Manchester si è trasferita a Parigi, e quindi a Londra, dove attualmente vive con il marito e i suoi due figli. Ha lavorato come cameriera, libraia, insegnante di inglese e infine nell’ufficio stampa della Vintage Publishing. «L’invito» è il suo primo thriller.