Dal secondo dopoguerra all’Iraq, passando per Gladio, il rapimento Moro, le Brigate Rosse, l’attentato a Giovanni Paolo II, i retroscena dei partiti, la Guerra del Golfo, la Lega Nord, la discesa in campo del fondatore della Fininvest, il Kosovo e l’accordo Berlusconi-Bush dopo l’11 settembre: gli agenti della Cia e i diplomatici del Dipartimento di Stato hanno commentato e spedito dispacci a Washington sulla politica italiana e i suoi protagonisti. Una controstoria del nostro paese che ha il sapore dello spionaggio, una spy-story tutta vera, conservata negli archivi federali finalmente desecretati.
Maurizio Molinari, giornalista e scrittore, è direttore del quotidiano «La Stampa». Nato a Roma nel 1964, dopo aver studiato all'Università Ebraica di Gerusalemme ed al Manchester College di Oxford, si è laureato in Scienze Politiche nel 1989 e in Storia nel 1993 all'Università La Sapienza di Roma. È specializzato in politica estera e questioni internazionali, in particolare riguardanti gli Stati Uniti, dove dal 2001 è stato corrispondente del quotidiano «La Stampa».
In precedenza è stato corrispondente da Bruxelles e corrispondente diplomatico. Giornalista dal 1984, giunge a «La Stampa» nel 1997 e lavora su politica estera e di sicurezza anche per «La Voce Repubblicana», «Il Tempo», «L'Indipendente», «L'Opinione», «Il Foglio» e «Panorama». Inviato in più occasioni nei Balcani, in Medio Oriente, Iran, Iraq, Nordafrica, Turchia e Corno d'Africa, ha intervistato, fra gli altri, George W. Bush, Laura Bush, Ban Ki-moon, Kofi Annan, Condoleezza Rice, Madeleine Albright, Henry Kissinger, il re saudita Abdullah quando era principe ereditario, Muammar Gheddafi, Benjamin Nethanyahu, Shimon Peres, Elie Wiesel, Yasser Arafat e Hugo Chavez. Tra i suoi libri, L’Italia vista dalla Cia (1948-2004) (Laterza 2005), Cowboy democratici (Einaudi 2008), Gli italiani di New York (Laterza 2011), Governo ombra (Rizzoli 2012), L’aquila e la farfalla. Perché il XXI secolo sarà ancora americano (Rizzoli 2013) e Il Califfato del terrore. Perché lo Stato Islamico minaccia l’Occidente (Rizzoli 2015).
Paolo Mastrolilli ha conseguito un Master in Giornalismo alla Columbia University di New York grazie a una borsa di studio della Commissione Fulbright e una del Rotary International. Dal 1994 vive a New York, dove ha lavorato come corrispondente per "la Stampa" e Radio vaticana. Attualmente è a capo della Redazione Esteri del TG1. Segue le vicende dell’Onu. È curatore di due libri intervista, con lo storico Arthur Schlesinger e la giurista Mary Ann Glendon.