Chi ama i gialli scandinavi e si ritrova a cercare nello scaffale dei thriller autori al livello di Stieg Larsson non può lasciarsi sfuggire questo romanzo potente e incalzante. Lo sfondo di una Svezia per niente pacifica, anzi attraversata da violenza sulle donne, razzismo ben poco latente, gruppi xenofobi e fascisti, arricchisce la storia con un’atmosfera che un po’ consola il lettore italiano! Vittorio Campana
Linn Ståhl, esperta di crittografia informatica, è ancora una studentessa quando i detective Stenlander e Svensson chiedono il suo aiuto per indagare su un macabro omicidio. Una giovane donna è stata trovata morta in un appartamento; sul corpo, una patina di lacca che le dà l'aspetto di una bambola di porcellana. In passato, Linn è stata un'attivista dell'afa, un'organizzazione antifascista inserita nella lista nera delle forze dell'ordine svedesi, e ha una condanna per crimini contro la sicurezza nazionale. È quindi molto scettica quando inizia a lavorare con la polizia. Tuttavia, si rende conto che nel caso potrebbero essere coinvolti i suoi nemici di sempre, ossia il movimento di estrema destra, e capisce che è un'occasione unica per iniziare un'indagine privata con l'aiuto dell'afa. Ciò che Linn non ha previsto è che il suo coinvolgimento la rende un bersaglio dei nazisti. Mentre altre donne vengono ritrovate prive di vita, Linn dovrà guardarsi le spalle se non vorrà finire lei stessa in quella lugubre collezione di bambole.
Magnus Jonsson vive a Stoccolma, lavora come insegnante di liceo e ama lo skateboard nel tempo libero. L'uomo che giocava con le bambole è il suo romanzo d'esordio, il primo de La trilogia dell'odio, che ha venduto solo in Svezia più di 100.000 copie.
Linn Ståhl, esperta di crittografia informatica, è ancora una studentessa quando i detective Stenlander e Svensson chiedono il suo aiuto per indagare su un macabro omicidio. Una giovane donna è stata trovata morta in un appartamento; sul corpo, una patina di lacca che le dà l'aspetto di una bambola di porcellana. In passato, Linn è stata un'attivista dell'afa, un'organizzazione antifascista inserita nella lista nera delle forze dell'ordine svedesi, e ha una condanna per crimini contro la sicurezza nazionale. È quindi molto scettica quando inizia a lavorare con la polizia. Tuttavia, si rende conto che nel caso potrebbero essere coinvolti i suoi nemici di sempre, ossia il movimento di estrema destra, e capisce che è un'occasione unica per iniziare un'indagine privata con l'aiuto dell'afa. Ciò che Linn non ha previsto è che il suo coinvolgimento la rende un bersaglio dei nazisti. Mentre altre donne vengono ritrovate prive di vita, Linn dovrà guardarsi le spalle se non vorrà finire lei stessa in quella lugubre collezione di bambole.
Magnus Jonsson vive a Stoccolma, lavora come insegnante di liceo e ama lo skateboard nel tempo libero. L'uomo che giocava con le bambole è il suo romanzo d'esordio, il primo de La trilogia dell'odio, che ha venduto solo in Svezia più di 100.000 copie.