Milena sta attraversando un periodo difficile; non sa bene cosa fare della sua vita: seguire la sua passione per la recitazione o continuare a fare la cameriera nel ristorante dei suoi amici? Raggiungerà il nonno a Positano, in cerca di affetto e magari di risposte. E le troverà, ma sicuramente non quelle che cercava e decisamente non nel modo che si sarebbe aspettata. Lavinia Manfrotto
La grande villa di Positano è l’unico posto che Milena riesca a chiamare casa. È cresciuta lì, insieme al nonno Michele, e ne conosce ogni angolo, a partire dal maestoso ingresso rivestito da dodici specchi con cornici d’argento intarsiate. Specchi che sembrano capaci di mettere a nudo la sua anima. Milena li ha sfiorati mille volte alla ricerca di risposte, ma un giorno trova qualcosa di inaspettato: un gancio che apre il passaggio a una stanza segreta. All’interno le pareti sono tappezzate di locandine di vecchi film. Quando Milena legge il nome di una delle interpreti non riesce a crederci. È un nome proibito in quella casa. È il nome di sua nonna che, tanti anni prima, è fuggita in America senza lasciare traccia. Frugando tra le sue carte, Milena scopre cose che non avrebbe mai immaginato. Che era un’attrice nella Roma della dolce vita. Che ha lottato per farsi strada in un mondo affascinante, ma dominato dagli uomini. Che i loro sogni sono molto simili. Anche lei vuole calcare le scene, ma ha paura di mettersi in gioco. Fino a quando non si imbatte in alcuni indizi che suggeriscono qualcosa di misterioso e non può fare a meno di chiedersi perché nessuno le abbia mai parlato di sua nonna. C’è solo una persona che può darle spiegazioni, ma Michele è restio ad affrontare l’argomento. Milena è convinta che gli specchi luccicanti che decorano l’atrio della villa abbiano assistito a eventi terribili, che nella storia della sua famiglia ci sia un segreto che nessuno vuole riportare a galla, mentre per lei è vitale far emergere la verità per capire a fondo il presente. Anche se a volte è meglio che ciò che è stato sepolto dal passare degli anni resti tale.
Cristina Caboni, appassionata coltivatrice di rose, si dedica alla conoscenza e allo studio delle essenze e delle fragranze naturali. Vive in provincia di Cagliari, dove si occupa dell'azienda apistica della famiglia. Il sentiero dei profumi (Garzanti 2014) è il suo romanzo d'esordio, cui sono seguiti La custode del miele e delle api (Garzanti 2015), Il giardino dei fiori segreti (Garzanti 2016) Premio Selezione Bancarella 2017, e La rilegatrice di storie perdute (Garzanti 2017), La stanza della tessitrice (Garzanti 2018), La casa degli specchi (Garzanti 2019).
La grande villa di Positano è l’unico posto che Milena riesca a chiamare casa. È cresciuta lì, insieme al nonno Michele, e ne conosce ogni angolo, a partire dal maestoso ingresso rivestito da dodici specchi con cornici d’argento intarsiate. Specchi che sembrano capaci di mettere a nudo la sua anima. Milena li ha sfiorati mille volte alla ricerca di risposte, ma un giorno trova qualcosa di inaspettato: un gancio che apre il passaggio a una stanza segreta. All’interno le pareti sono tappezzate di locandine di vecchi film. Quando Milena legge il nome di una delle interpreti non riesce a crederci. È un nome proibito in quella casa. È il nome di sua nonna che, tanti anni prima, è fuggita in America senza lasciare traccia. Frugando tra le sue carte, Milena scopre cose che non avrebbe mai immaginato. Che era un’attrice nella Roma della dolce vita. Che ha lottato per farsi strada in un mondo affascinante, ma dominato dagli uomini. Che i loro sogni sono molto simili. Anche lei vuole calcare le scene, ma ha paura di mettersi in gioco. Fino a quando non si imbatte in alcuni indizi che suggeriscono qualcosa di misterioso e non può fare a meno di chiedersi perché nessuno le abbia mai parlato di sua nonna. C’è solo una persona che può darle spiegazioni, ma Michele è restio ad affrontare l’argomento. Milena è convinta che gli specchi luccicanti che decorano l’atrio della villa abbiano assistito a eventi terribili, che nella storia della sua famiglia ci sia un segreto che nessuno vuole riportare a galla, mentre per lei è vitale far emergere la verità per capire a fondo il presente. Anche se a volte è meglio che ciò che è stato sepolto dal passare degli anni resti tale.
Cristina Caboni, appassionata coltivatrice di rose, si dedica alla conoscenza e allo studio delle essenze e delle fragranze naturali. Vive in provincia di Cagliari, dove si occupa dell'azienda apistica della famiglia. Il sentiero dei profumi (Garzanti 2014) è il suo romanzo d'esordio, cui sono seguiti La custode del miele e delle api (Garzanti 2015), Il giardino dei fiori segreti (Garzanti 2016) Premio Selezione Bancarella 2017, e La rilegatrice di storie perdute (Garzanti 2017), La stanza della tessitrice (Garzanti 2018), La casa degli specchi (Garzanti 2019).