“Morbidamente adagiato su plaid costosi, come in una piccola Woodstock radical chic, il pubblico, dall’aria ostinatamente colta, siede e guarda. Tra questi, anche Jep Gambardella. Guarda, senza espressione, in direzione di un palco povero. Sormontato dalle antiche mura dell’acquedotto. C’è un fondale nero. Un muro di cemento grezzo di lato. In scena, una donna nuda e immobile. Ha cicatrici lungo tutto il corpo e il pube tinto che raffigura la bandiera dell’URSS. Due bambine vestite da angeli bianchi adagiano dolcemente una lunga seta bianca attorno al viso della donna. Le fasciano completamente la testa. Le bambine escono di scena. Ora la donna è sempre nuda, ma con la testa e il viso completamente fasciati.
Non è Pirandello, piuttosto siamo nello sdrucciolevole mondo delle performances estreme. Infatti, la giovane si volta di novanta gradi e, senza guardare, perché non può guardare, prende una rincorsa da atleta e si scaraventa contro il muro di cemento dando una craniata inaudita nel muro che fa sobbalzare di stupore tutto il pubblico presente. Eccetto uno spettatore, Jep Gambardella.”
La grande bellezza è una sceneggiatura scritta con la stessa verve e fantasia che Sorrentino aveva dimostrato nel suo primo romanzo, Hanno tutti ragione, rivelazione del 2010, e nella sceneggiatura di This Must Be the Place, scritta a quattro mani con Umberto Contarello, David di Donatello per la migliore sceneggiatura nel 2012.
Il protagonista, Jep Gambardella, è un giornalista acclamato e richiesto, affascinante sciupafemmine. Autore quarant’anni prima del romanzo L’apparato umano, Jep era stato osannato dalla critica e definito la nuova promessa della letteratura contemporanea.
Ma gli anni passano e Gambardella non ha pubblicato altro non riuscendo a superare il blocco della pagina bianca. Per mascherare il suo fallimento letterario si erge ad arbiter elegantiarum apparentemente cinico e disilluso di una Roma sguaiata, tra feste, balli e improbabili performances. Finché un giorno...
Paolo Sorrentino, regista e sceneggiatore noto e apprezzato in tutto il mondo: Le Conseguenze dell’amore (2004, David di Donatello per la migliore sceneggiatura), L’amico di famiglia (2006), Il Divo (2008), This Must Be the Place (2011). Per Feltrinelli ha pubblicato il romanzo Hanno tutti ragione (2010) e Tony Pagoda e i suoi amici (2012).
Umberto Contarello, scrittore e autore di sceneggiature memorabili tra cui Marrakech Express, La lingua del santo, This Must Be the Place, Io e te.
Non è Pirandello, piuttosto siamo nello sdrucciolevole mondo delle performances estreme. Infatti, la giovane si volta di novanta gradi e, senza guardare, perché non può guardare, prende una rincorsa da atleta e si scaraventa contro il muro di cemento dando una craniata inaudita nel muro che fa sobbalzare di stupore tutto il pubblico presente. Eccetto uno spettatore, Jep Gambardella.”
La grande bellezza è una sceneggiatura scritta con la stessa verve e fantasia che Sorrentino aveva dimostrato nel suo primo romanzo, Hanno tutti ragione, rivelazione del 2010, e nella sceneggiatura di This Must Be the Place, scritta a quattro mani con Umberto Contarello, David di Donatello per la migliore sceneggiatura nel 2012.
Il protagonista, Jep Gambardella, è un giornalista acclamato e richiesto, affascinante sciupafemmine. Autore quarant’anni prima del romanzo L’apparato umano, Jep era stato osannato dalla critica e definito la nuova promessa della letteratura contemporanea.
Ma gli anni passano e Gambardella non ha pubblicato altro non riuscendo a superare il blocco della pagina bianca. Per mascherare il suo fallimento letterario si erge ad arbiter elegantiarum apparentemente cinico e disilluso di una Roma sguaiata, tra feste, balli e improbabili performances. Finché un giorno...
Paolo Sorrentino, regista e sceneggiatore noto e apprezzato in tutto il mondo: Le Conseguenze dell’amore (2004, David di Donatello per la migliore sceneggiatura), L’amico di famiglia (2006), Il Divo (2008), This Must Be the Place (2011). Per Feltrinelli ha pubblicato il romanzo Hanno tutti ragione (2010) e Tony Pagoda e i suoi amici (2012).
Umberto Contarello, scrittore e autore di sceneggiature memorabili tra cui Marrakech Express, La lingua del santo, This Must Be the Place, Io e te.