È una storia, questa. Una storia d’amore. Iniziata quarant’anni fa, e mai finita. Ed è anche la storia d’un viaggio nell’Italia del 2019, epico e comico, ebbro e stupefatto, sventatissimo, intrapreso su una Jeep del 1979 senza né tetto né sportelli né parabrezza da Emiliano De Vito, un ventiduenne appena laureato summa cum laude in Lettere Antiche, e Vittorio Vezzosi, lo scrittore d’un solo libro, pubblicato nel 1995 e accolto da un successo planetario che lo convinse a rinchiudersi in una casa colonica sopra Firenze e non farsi più vedere da nessuno, e non pubblicare più neanche una parola. E mentre questi due antieroi se ne vanno litigando – troppo distanti le loro generazioni e visioni del mondo, troppo diversi i destini – verso Milano e la fiera-mercato degli anni Ottanta e Novanta, dove il Vezzosi ha incomprensibilmente accettato di tenere un discorso, infrangendo un silenzio durato un quarto di secolo, l’attenzione d’un mondo impazzito si riversa su di loro, e i social convinceranno l’Italia a fermarsi per ascoltare in diretta il Vezzosi, “l’unica risorsa e l’ultima speranza”, mentre fa i conti col suo e col nostro passato, e soprattutto con l’immenso, pericoloso potere della nostalgia che attanaglia e stringe forte – troppo forte – il presente e il futuro di questo nostro paese perso nel ricordo di sé, e governato dai demagoghi peggiori.
Edoardo Nesi, sceneggiatore, regista, romanziere e traduttore, ha iniziato la sua attività traducendo racconti, saggi e romanzi di autori come Bruce Chatwin, Malcom Lowry, Stephen King e Quentin Tarantino. Ha pubblicato i romanzi Fughe da fermo, Ride con gli angeli, Rebecca e Figli delle stelle, tutti per Bompiani. Ha scritto e diretto il film Fughe da fermo (Fandango, 2001), ha tradotto le 1433 pagine di Infinite Jest di David F. Wallace e ha fatto andare avanti l'azienda tessile di famiglia fino al settembre 2004, momento in cui ha deciso di venderla per dedicarsi a tempo pieno all'attività di scrittore. Sulla sua parabola di "imprenditore in Prato", sugli effetti perversi della globalizzazione e il modo in cui si sono accaniti sul tessile italiano, Nesi ha scritto e pubblicato (con Bompiani, nel 2010) Storia della mia gente, con il quale ha vinto il premio Strega nel 2011, Le nostre vite senza ieri (2012) e L'estate infinita (2015).
Edoardo Nesi, sceneggiatore, regista, romanziere e traduttore, ha iniziato la sua attività traducendo racconti, saggi e romanzi di autori come Bruce Chatwin, Malcom Lowry, Stephen King e Quentin Tarantino. Ha pubblicato i romanzi Fughe da fermo, Ride con gli angeli, Rebecca e Figli delle stelle, tutti per Bompiani. Ha scritto e diretto il film Fughe da fermo (Fandango, 2001), ha tradotto le 1433 pagine di Infinite Jest di David F. Wallace e ha fatto andare avanti l'azienda tessile di famiglia fino al settembre 2004, momento in cui ha deciso di venderla per dedicarsi a tempo pieno all'attività di scrittore. Sulla sua parabola di "imprenditore in Prato", sugli effetti perversi della globalizzazione e il modo in cui si sono accaniti sul tessile italiano, Nesi ha scritto e pubblicato (con Bompiani, nel 2010) Storia della mia gente, con il quale ha vinto il premio Strega nel 2011, Le nostre vite senza ieri (2012) e L'estate infinita (2015).