Questo romanzo è una portentosa denuncia dei totalitarismi, in particolare modo del dittatore Videla e del suo regime militare argentino, colpevole di massacri e di crimini contro l’umanità, i tristemente celebri desaparecidos. Ma l’autrice ha anche saputo coniugare la miglior letteratura sudamericana (Bolano, Puig, Borges) con i maestri del genere gotico e horror (Lovecraft, King e Poe) scrivendo una sorta di saga familiare in cui amore e orrore, sesso e violenza, vita e morte si alternano e si uniscono in ogni pagina. Vittorio Campana
Un uomo biondo, straordinariamente bello, avanza a piedi nudi nella selva argentina, tra centinaia di candele, verso un gruppo di persone con gli occhi bendati e le mani legate. Si chiama Juan Peterson ed è un medium dell'Ordine, una società segreta devota al Culto dell'Ombra e insieme un circolo d'affari vicino alla dittatura. Juan è un medium molto potente, ma è un medium riluttante, condannato fin da piccolo a offrire le proprie doti in riti crudeli che lo lasciano stremato. Ha sempre voluto sottrarsi al suo destino e lo vuole soprattutto oggi che l'Ordine, guidato dalla famiglia della moglie, minaccia di chiamare a sé anche suo figlio Gaspar. Intorno a loro, si muovono figure inquietanti o premurose, ossessionate dalla vita eterna oppure attente a salvare i mortali dalla mano della notte, sullo sfondo di un paese in cui solo i bambini dei ricchi possono sperare di avere un futuro. Un viaggio rocambolesco nel tempo, nello spazio e soprattutto nei nostri incubi, tra foreste lussureggianti, templi di campagna e locande alla fine del mondo, tra campi di corpi, boschi di braccia e prigioni clandestine. Una saga fantastica ma tragicamente realistica, dove la meraviglia si mescola all'orrore e i santi indigeni convivono con le streghe buone, mentre quelle cattive flirtano con la polizia.
Mariana Enriquez (1973, Buenos Aires) è considerata una delle scrittrici più dotate e brillanti della sua generazione. Laureata in giornalismo, dirige il supplemento culturale del quotidiano argentino «Página/12». I suoi racconti sono apparsi su prestigiose riviste internazionali, tra cui il «New Yorker», «Granta» e «McSweeney’s». Le cose che abbiamo perso nel fuoco, una raccolta di racconti neri che ha conquistato pubblico e critica di tutto il mondo, è stato pubblicato in 20 paesi.
Un uomo biondo, straordinariamente bello, avanza a piedi nudi nella selva argentina, tra centinaia di candele, verso un gruppo di persone con gli occhi bendati e le mani legate. Si chiama Juan Peterson ed è un medium dell'Ordine, una società segreta devota al Culto dell'Ombra e insieme un circolo d'affari vicino alla dittatura. Juan è un medium molto potente, ma è un medium riluttante, condannato fin da piccolo a offrire le proprie doti in riti crudeli che lo lasciano stremato. Ha sempre voluto sottrarsi al suo destino e lo vuole soprattutto oggi che l'Ordine, guidato dalla famiglia della moglie, minaccia di chiamare a sé anche suo figlio Gaspar. Intorno a loro, si muovono figure inquietanti o premurose, ossessionate dalla vita eterna oppure attente a salvare i mortali dalla mano della notte, sullo sfondo di un paese in cui solo i bambini dei ricchi possono sperare di avere un futuro. Un viaggio rocambolesco nel tempo, nello spazio e soprattutto nei nostri incubi, tra foreste lussureggianti, templi di campagna e locande alla fine del mondo, tra campi di corpi, boschi di braccia e prigioni clandestine. Una saga fantastica ma tragicamente realistica, dove la meraviglia si mescola all'orrore e i santi indigeni convivono con le streghe buone, mentre quelle cattive flirtano con la polizia.
Mariana Enriquez (1973, Buenos Aires) è considerata una delle scrittrici più dotate e brillanti della sua generazione. Laureata in giornalismo, dirige il supplemento culturale del quotidiano argentino «Página/12». I suoi racconti sono apparsi su prestigiose riviste internazionali, tra cui il «New Yorker», «Granta» e «McSweeney’s». Le cose che abbiamo perso nel fuoco, una raccolta di racconti neri che ha conquistato pubblico e critica di tutto il mondo, è stato pubblicato in 20 paesi.