Io parteggio subito per Numero Quattro, anzi detesto immediatamente Numero Nove: ma come fa a comportarsi così e non capire l’importanza del loro lavoro e della Parata finale? Leggendo le ultime righe però tutto cambia e forse “l’agente del caos” non aveva tutti i torti… Vittorio Campana
Per commemorare l'armistizio in un paese sconosciuto del Terzo mondo appena uscito dalla guerra, viene commissionata una nuova strada che connette le due metà dello stato fratturato. Sono incaricati del lavoro due uomini che vengono da un paese del Primo mondo, due contractor mercenari. Per ragioni di sicurezza, prima di iniziare, si sono dati degli pseudonimi numerici. Numero Quattro, quello incaricato di guidare l'avveniristica macchina asfaltatrice RS-90, si attiene a una disciplina monastica: devono fare una strada perfettamente dritta, lunga 260 chilometri, e i tempi sono stretti, il lavoro deve essere completato prima della parata celebrativa. Numero Nove, che in sella al suo quad si assicura che non ci siano ostacoli davanti e dietro, è invece in vena di avventure e curioso di ciò che lo circonda. Conosce la lingua locale, mangia le cose del posto invece di limitarsi ai frullati di proteine della razione, fa amicizia come può sulla strada e, in generale, fa di tutto per non attenersi al rigoroso protocollo previsto. Quattro capisce immediatamente che Nove è un "agente del caos", che rischia di compromettere il lavoro e che, peggio, rende più incerto il ritorno a casa. La grande protagonista de «La parata» è l'attesa. Quattro è a modo suo simile al nostro Giovanni Drogo del «Deserto dei Tartari» di Buzzati: la sua fortezza è la macchina asfaltatrice in cui passa le sue giornate e i suoi Tartari sono il collega Nove e la popolazione locale. Ma il romanzo è anche la storia di scontro vizioso fra i due protagonisti, fra Oriente e Occidente, e fra le due anime contrastanti di Quattro, quella scientifica e quella umana ed empatica. Stranieri in una terra straniera devastata dalla guerra, Quattro e Nove sono protagonisti di un'allegoria che vuole mostrare l'assurdità della loro posizione e le conseguenze della loro presenza.
Dave Eggers è nato a Boston, e si è laureato in giornalismo alla University of Illinois. È autore di libri di successo come L'opera struggente di un formidabile genio (Mondadori, 2001) ed Erano solo ragazzi in cammino (Mondadori, 2008), finalista del National Book Critics Circe Award. Da quel libro, su Valentino Achak Deng, sopravvissuto alla guerra civile nel Sudan meridionale, è nata la «Valentino Achak Deng Foundation», che si dedica a costruire scuole medie nel Sudan meridionale. Eggers è il fondatore e il direttore di McSweeney's, una casa editrice indipendente di San Francisco che pubblica una rivista trimestrale, il mensile «The Believer», e «Wholphin», un DVD trimestrale di film brevi e documentari. Nel 2002, insieme a Nínive Calegari ha fondato «826 Valencia», un centro nonprofit di scrittura e tutoring per ragazzi del Mission District di San Francisco. Ha pubblicato per Mondadori: Conoscerete la nostra velocità (2003), La fame che abbiamo (2005), Le creature selvagge (2008), Zeitoun (2009), Ologramma per il re (2013) e Il cerchio (2014), I vostri padri, dove sono? E i profeti, vivono forse per sempre? (2015), Eroi della frontiera (2017), La porta di mezzanotte (2018). Il Gruppo Editoriale L'Espresso ha pubblicato nel 2011 La storia di Capitano Nemo raccontata da Dave Eggers.
Per commemorare l'armistizio in un paese sconosciuto del Terzo mondo appena uscito dalla guerra, viene commissionata una nuova strada che connette le due metà dello stato fratturato. Sono incaricati del lavoro due uomini che vengono da un paese del Primo mondo, due contractor mercenari. Per ragioni di sicurezza, prima di iniziare, si sono dati degli pseudonimi numerici. Numero Quattro, quello incaricato di guidare l'avveniristica macchina asfaltatrice RS-90, si attiene a una disciplina monastica: devono fare una strada perfettamente dritta, lunga 260 chilometri, e i tempi sono stretti, il lavoro deve essere completato prima della parata celebrativa. Numero Nove, che in sella al suo quad si assicura che non ci siano ostacoli davanti e dietro, è invece in vena di avventure e curioso di ciò che lo circonda. Conosce la lingua locale, mangia le cose del posto invece di limitarsi ai frullati di proteine della razione, fa amicizia come può sulla strada e, in generale, fa di tutto per non attenersi al rigoroso protocollo previsto. Quattro capisce immediatamente che Nove è un "agente del caos", che rischia di compromettere il lavoro e che, peggio, rende più incerto il ritorno a casa. La grande protagonista de «La parata» è l'attesa. Quattro è a modo suo simile al nostro Giovanni Drogo del «Deserto dei Tartari» di Buzzati: la sua fortezza è la macchina asfaltatrice in cui passa le sue giornate e i suoi Tartari sono il collega Nove e la popolazione locale. Ma il romanzo è anche la storia di scontro vizioso fra i due protagonisti, fra Oriente e Occidente, e fra le due anime contrastanti di Quattro, quella scientifica e quella umana ed empatica. Stranieri in una terra straniera devastata dalla guerra, Quattro e Nove sono protagonisti di un'allegoria che vuole mostrare l'assurdità della loro posizione e le conseguenze della loro presenza.
Dave Eggers è nato a Boston, e si è laureato in giornalismo alla University of Illinois. È autore di libri di successo come L'opera struggente di un formidabile genio (Mondadori, 2001) ed Erano solo ragazzi in cammino (Mondadori, 2008), finalista del National Book Critics Circe Award. Da quel libro, su Valentino Achak Deng, sopravvissuto alla guerra civile nel Sudan meridionale, è nata la «Valentino Achak Deng Foundation», che si dedica a costruire scuole medie nel Sudan meridionale. Eggers è il fondatore e il direttore di McSweeney's, una casa editrice indipendente di San Francisco che pubblica una rivista trimestrale, il mensile «The Believer», e «Wholphin», un DVD trimestrale di film brevi e documentari. Nel 2002, insieme a Nínive Calegari ha fondato «826 Valencia», un centro nonprofit di scrittura e tutoring per ragazzi del Mission District di San Francisco. Ha pubblicato per Mondadori: Conoscerete la nostra velocità (2003), La fame che abbiamo (2005), Le creature selvagge (2008), Zeitoun (2009), Ologramma per il re (2013) e Il cerchio (2014), I vostri padri, dove sono? E i profeti, vivono forse per sempre? (2015), Eroi della frontiera (2017), La porta di mezzanotte (2018). Il Gruppo Editoriale L'Espresso ha pubblicato nel 2011 La storia di Capitano Nemo raccontata da Dave Eggers.