Un libro che racconta la montagna da un altro punto di vista, niente grandi conquiste, niente vette da scalare ma la vita in un rifugio: le faccende quotidiane, gli escursionisti, i pranzi, le cene e i pastori che passano per un caffè. Bea, chiamata da tutti “la strangera”, ha scelto quella vita da poco e dovrà confrontarsi con un mondo composto quasi esclusivamente da uomini. Fuori dalla finestra però c’è la Becca, la vetta che abbraccia la conca attorno al rifugio e a lei tanto basta per scegliere quella come casa.
Marta Aidala ci regala una storia piena di spunti, una voce giovane che parla con cognizione di causa di confronto generazionale, cambiamento climatico, rapporto dell’uomo con gli animali selvatici ma anche di teneri sentimenti, di cura e della tenacia necessaria a scegliere il proprio posto nel mondo. Eleonora Lago
"Nell’ultimo periodo Elbio mi mancava a intermittenza. Il desiderio di vederlo e averlo con me la notte appariva fugace come uno stormo di passaggio. Nelle ore precedenti alle sue visite mi sentivo in fermento ma nemmeno lui c’era, non condivideva più il mio mondo. Aveva iniziato ad appartenere alla vita di giù, distante quanto la valle, la malinconia dispersa tra i tornanti della strada."
Prendere la propria vita e andare - per capire se stessa, trovare un futuro, non scendere più ma restare. Sono questi i motivi per cui, una mattina di maggio, Beatrice lascia Torino per trasferirsi tra le montagne. Quelle montagne che, ne è certa, sono donne anche se spesso recano nomi maschili. Donne come lei, che appena arrivata al rifugio del Barba, un uomo burbero dal passato misterioso, si sente respinta, in quanto fumna e strangera. Marta Aidala ha il coraggio di una voce limpida che lascia parlare i gesti e gli accadimenti, i rumori del bosco, gli odori, la luce di un cielo alto sopra le cime. E sa raccontare nei dettagli più concreti una nuova epica, quella di una ragazza che va dietro alla propria libertà nonostante le esitazioni e le paure, una ragazza che cerca se stessa nei sentieri e tra gli uomini di montagna, in un mondo che sente suo anche se le vecchie tradizioni la guardano con diffidenza. Con timore e curiosità, come la guarda Elbio, il giovane malgaro con cui Beatrice instaurerà un legame profondo, fatto di ritrosie e slanci, in quell’intimità fragile e struggente che nasce tra due persone che si specchiano e si riconoscono.
Quando l’estate finisce Beatrice però decide di non seguire Elbio a valle, rimane invece assieme al Barba in rifugio, luogo che ora, forse, sente di poter chiamare casa. Ma l’inverno senza neve le rivelerà una montagna inaspettata, spingendola a rimettere tutto in discussione, e interrogandola ancora una volta sul suo futuro, sulla persona che vuole essere e sui luoghi a cui sente di appartenere.
Marta Aidala, nata a Torino nel 1996, a diciassette anni si è innamorata delle montagne e il suo sogno è salirci per rimanere. Dopo i lavori più disparati ha frequentato la Scuola Holden e si è diplomata nel 2023. Adesso lavora in una libreria e si dedica alla scrittura. La strangera è il suo romanzo d’esordio.
Marta Aidala ci regala una storia piena di spunti, una voce giovane che parla con cognizione di causa di confronto generazionale, cambiamento climatico, rapporto dell’uomo con gli animali selvatici ma anche di teneri sentimenti, di cura e della tenacia necessaria a scegliere il proprio posto nel mondo. Eleonora Lago
"Nell’ultimo periodo Elbio mi mancava a intermittenza. Il desiderio di vederlo e averlo con me la notte appariva fugace come uno stormo di passaggio. Nelle ore precedenti alle sue visite mi sentivo in fermento ma nemmeno lui c’era, non condivideva più il mio mondo. Aveva iniziato ad appartenere alla vita di giù, distante quanto la valle, la malinconia dispersa tra i tornanti della strada."
Prendere la propria vita e andare - per capire se stessa, trovare un futuro, non scendere più ma restare. Sono questi i motivi per cui, una mattina di maggio, Beatrice lascia Torino per trasferirsi tra le montagne. Quelle montagne che, ne è certa, sono donne anche se spesso recano nomi maschili. Donne come lei, che appena arrivata al rifugio del Barba, un uomo burbero dal passato misterioso, si sente respinta, in quanto fumna e strangera. Marta Aidala ha il coraggio di una voce limpida che lascia parlare i gesti e gli accadimenti, i rumori del bosco, gli odori, la luce di un cielo alto sopra le cime. E sa raccontare nei dettagli più concreti una nuova epica, quella di una ragazza che va dietro alla propria libertà nonostante le esitazioni e le paure, una ragazza che cerca se stessa nei sentieri e tra gli uomini di montagna, in un mondo che sente suo anche se le vecchie tradizioni la guardano con diffidenza. Con timore e curiosità, come la guarda Elbio, il giovane malgaro con cui Beatrice instaurerà un legame profondo, fatto di ritrosie e slanci, in quell’intimità fragile e struggente che nasce tra due persone che si specchiano e si riconoscono.
Quando l’estate finisce Beatrice però decide di non seguire Elbio a valle, rimane invece assieme al Barba in rifugio, luogo che ora, forse, sente di poter chiamare casa. Ma l’inverno senza neve le rivelerà una montagna inaspettata, spingendola a rimettere tutto in discussione, e interrogandola ancora una volta sul suo futuro, sulla persona che vuole essere e sui luoghi a cui sente di appartenere.
Marta Aidala, nata a Torino nel 1996, a diciassette anni si è innamorata delle montagne e il suo sogno è salirci per rimanere. Dopo i lavori più disparati ha frequentato la Scuola Holden e si è diplomata nel 2023. Adesso lavora in una libreria e si dedica alla scrittura. La strangera è il suo romanzo d’esordio.
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