Acquistare il biglietto vincente della lotteria, avere in mano l'assegno con l'importo della vincita e non avere il coraggio di andare ad incassarlo.....può succedere!?! Lavinia Manfrotto
Dice un vecchio adagio che le lacrime più amare sono quelle versate per le preghiere esaudite. Sì, a volte succede che la gioia per una svolta inattesa del destino svanisca in fretta di fronte alla possibilità concreta di realizzare un sogno, lasciandoci smarriti e confusi.
È quello che accade a Jo, la protagonista di questo romanzo: “un cuore semplice”, una donna intelligente e positiva con un’esistenza quieta, nutrita di sogni, che per un colpo di fortuna all’improvviso è in grado di realizzarli tutti. Forse la felicità non è così matematica. Forse non si tratta solo di sommare un sogno dopo l’altro, ma di ritrovare se stessi in ciò che si fa. Forse a Jo semplicemente non serve avere tutto ciò che ha sempre desiderato; perché il suo matrimonio, il lavoro, i figli ormai grandi e l’amore non sono beni acquisiti ma cose vive che sfuggono al suo controllo, e con cui si può solo entrare in sintonia senza farsene travolgere, come quando si nuota tra le onde di un mare agitato.
Le cose che non ho è tutto questo: scritto con una prosa dalla grazia perfetta, è un romanzo sull’intensità del desiderio e sulla tenacia del quotidiano, sulla capacità di rinunciare al sogno per una realtà che scegliamo noi stessi quasi senza saperlo, ma piena di tutto quello che ci rende davvero felici.
Come l’Eleganza del riccio, un nuovo romanzo francese semplice, profondo, arguto e filosofico, delicato e pieno di tenerezza. Un romanzo dove i sogni sono le nuvole del pensiero e le liste dell’anima sono fatte di desideri.
Dice un vecchio adagio che le lacrime più amare sono quelle versate per le preghiere esaudite. Sì, a volte succede che la gioia per una svolta inattesa del destino svanisca in fretta di fronte alla possibilità concreta di realizzare un sogno, lasciandoci smarriti e confusi.
È quello che accade a Jo, la protagonista di questo romanzo: “un cuore semplice”, una donna intelligente e positiva con un’esistenza quieta, nutrita di sogni, che per un colpo di fortuna all’improvviso è in grado di realizzarli tutti. Forse la felicità non è così matematica. Forse non si tratta solo di sommare un sogno dopo l’altro, ma di ritrovare se stessi in ciò che si fa. Forse a Jo semplicemente non serve avere tutto ciò che ha sempre desiderato; perché il suo matrimonio, il lavoro, i figli ormai grandi e l’amore non sono beni acquisiti ma cose vive che sfuggono al suo controllo, e con cui si può solo entrare in sintonia senza farsene travolgere, come quando si nuota tra le onde di un mare agitato.
Le cose che non ho è tutto questo: scritto con una prosa dalla grazia perfetta, è un romanzo sull’intensità del desiderio e sulla tenacia del quotidiano, sulla capacità di rinunciare al sogno per una realtà che scegliamo noi stessi quasi senza saperlo, ma piena di tutto quello che ci rende davvero felici.
Come l’Eleganza del riccio, un nuovo romanzo francese semplice, profondo, arguto e filosofico, delicato e pieno di tenerezza. Un romanzo dove i sogni sono le nuvole del pensiero e le liste dell’anima sono fatte di desideri.
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