Fare arrabbiare una donna è pericoloso.
Farne arrabbiare quattro è da pazzi.
Sullo sfondo dell'Italia di oggi, corrotta e criminale, quattro donne molto diverse tra loro decidono di ribellarsi al destino imposto da uomini sbagliati.
Per riscattare le loro vite dovranno diventare Le Vendicatrici.
Ksenia è venuta da molto lontano per inseguire il sogno del principe azzurro ed è sprofondata nell'incubo della «tratta delle spose». Ha solo un modo per liberarsi da quell'inganno e tornare a vivere: sfidare i suoi persecutori. Un'impresa impossibile, se sei sola, ma non se ad aiutarti intervengono Luz la colombiana, Eva la profumiera e la misteriosa, feroce Sara. L'amicizia le rende piú forti. L'amore le rende spietate.
È Ksenia la prima delle Vendicatrici ad arrivare in libreria.
Quando un fascinoso italiano incontrato in Siberia le propone di trasferirsi in Italia prospettandole un matrimonio da favola, Ksenia accetta. Perché non ha soldi né prospettive, e anche perché lei al principe azzurro ci ha creduto sempre, e sa anche che quando arriva non si può rischiare di lasciarlo andare.
Ma basta pochissimo, il tempo di raggiungere la città dall'aeroporto, perché Ksenia si accorga di essere in trappola. E forse il suo destino sarebbe davvero segnato per sempre se non incrociasse lo sguardo della ragazza bellissima che riceve decine di uomini nell'appartamento di fronte al suo.
Accanto a Luz, e con l'aiuto di Eva e di Sara, Ksenia può finalmente ribellarsi. E la sua vendetta sarà solo l'inizio di un lungo e pericolosissimo percorso di riscatto e riconquista della libertà. «Quella delle nostre quattro donne è sì una vendetta privata, – sottolinea Carlotto su Repubblica, – ma con una sorta di metafora dell'organizzazione femminile nata dalla solidarietà e dalla voglia di affrancamento. Noi abbiamo visto nella cronaca che molte situazioni finite tragicamente avrebbero avuto un altro esito se ci fosse stata solidarietà intorno a queste donne, se ci fossero state anche delle strutture antiviolenza. Per noi questo gruppo di donne al centro dei romanzi è una specie di metafora delle strutture antiviolenza. Un gruppo di donne che si proteggono. Noi vediamo solo i casi che finiscono sui giornali, ma queste vessazioni sono quotidiane e innumerevoli. Ci siamo posti il problema di come affrontare letterariamente queste realtà. La vendetta delle nostre vendicatrici non è fine a se stessa, è finalizzata a un progetto di vita in comune: queste donne non si lasciano più».
Il secondo romanzo del ciclo, dedicato a Eva, uscirà a giugno, seguito da Sara (a settembre) e Luz (novembre).
Farne arrabbiare quattro è da pazzi.
Sullo sfondo dell'Italia di oggi, corrotta e criminale, quattro donne molto diverse tra loro decidono di ribellarsi al destino imposto da uomini sbagliati.
Per riscattare le loro vite dovranno diventare Le Vendicatrici.
Ksenia è venuta da molto lontano per inseguire il sogno del principe azzurro ed è sprofondata nell'incubo della «tratta delle spose». Ha solo un modo per liberarsi da quell'inganno e tornare a vivere: sfidare i suoi persecutori. Un'impresa impossibile, se sei sola, ma non se ad aiutarti intervengono Luz la colombiana, Eva la profumiera e la misteriosa, feroce Sara. L'amicizia le rende piú forti. L'amore le rende spietate.
È Ksenia la prima delle Vendicatrici ad arrivare in libreria.
Quando un fascinoso italiano incontrato in Siberia le propone di trasferirsi in Italia prospettandole un matrimonio da favola, Ksenia accetta. Perché non ha soldi né prospettive, e anche perché lei al principe azzurro ci ha creduto sempre, e sa anche che quando arriva non si può rischiare di lasciarlo andare.
Ma basta pochissimo, il tempo di raggiungere la città dall'aeroporto, perché Ksenia si accorga di essere in trappola. E forse il suo destino sarebbe davvero segnato per sempre se non incrociasse lo sguardo della ragazza bellissima che riceve decine di uomini nell'appartamento di fronte al suo.
Accanto a Luz, e con l'aiuto di Eva e di Sara, Ksenia può finalmente ribellarsi. E la sua vendetta sarà solo l'inizio di un lungo e pericolosissimo percorso di riscatto e riconquista della libertà. «Quella delle nostre quattro donne è sì una vendetta privata, – sottolinea Carlotto su Repubblica, – ma con una sorta di metafora dell'organizzazione femminile nata dalla solidarietà e dalla voglia di affrancamento. Noi abbiamo visto nella cronaca che molte situazioni finite tragicamente avrebbero avuto un altro esito se ci fosse stata solidarietà intorno a queste donne, se ci fossero state anche delle strutture antiviolenza. Per noi questo gruppo di donne al centro dei romanzi è una specie di metafora delle strutture antiviolenza. Un gruppo di donne che si proteggono. Noi vediamo solo i casi che finiscono sui giornali, ma queste vessazioni sono quotidiane e innumerevoli. Ci siamo posti il problema di come affrontare letterariamente queste realtà. La vendetta delle nostre vendicatrici non è fine a se stessa, è finalizzata a un progetto di vita in comune: queste donne non si lasciano più».
Il secondo romanzo del ciclo, dedicato a Eva, uscirà a giugno, seguito da Sara (a settembre) e Luz (novembre).