Ubi Sapientia est, Pax et Iustitia regnant

Niente caffè per Spinoza
Autore: Alice Cappagli
Editore: Einaudi
Argomento: Lettori curiosi
Prezzo: € 17,50
Non siamo sempre noi a consigliare libri;  a volte, fortunatamente, riusciamo a leggere quelli che ci consigliate voi. Ci vuole solo un po’ più di tempo e in questo periodo il tempo è tutto nostro!! E così ho letto la storia di Maria Vittoria, una giovane ragazza che ha bisogno di lavorare per necessità economica, perché la sua casa, e la sua vita, hanno la muffa, ma soprattutto per scappare ad un matrimonio troppo affrettato con l’uomo sbagliato. Incontrerà il Professore, un anziano insegnante rimasto cieco. Dovrà fare le pulizie per lui, ma anche leggergli passi scritti dai suoi vecchi amici: i filosofi. Incontrerà delle persone speciali che la aiuteranno ognuno a modo proprio. Tornerà a sorridere e a credere di poter valere qualcosa, di saper fare qualcosa. E capirà.
Un romanzo breve ma tenero e dolcissimo; perfetto da leggere in questo momento perché “ci insegna che dai libri che amiamo è possibile ripartire sempre, anche quando ogni cosa intorno ci dice il contrario”. Lavinia Manfrotto


E mentre il sole entra a secchiate dai vetri, mentre il libeccio passa «in un baleno dall'orizzonte al midollo, modificando i pensieri e l'umore», il profumo della zuppa di lenticchie si mescola ai Pensieri di Pascal, creando tra i due un'armonia silenziosa e bellissima. «Bisogna che io legga nelle cose piccole verità universali. Ma mi occorre la sua collaborazione», dice il Professore a Maria Vittoria. E non resta che dargli ragione, perché in fondo siamo tutti responsabili della forma che imprimiamo alla felicità, nostra e degli altri. Quando all'ufficio di collocamento le propongono di fare da cameriera e lettrice a un vecchio professore di filosofia che ha perso la vista, Maria Vittoria accetta senza pensarci due volte. Il suo matrimonio sta in piedi «come una capannuccia fatta con gli stuzzicadenti» e tutto, intorno a lei, sembra suggerirle di essere arrivata al capolinea. Il Professore la accoglie nella sua casa piena di vento e di luce e basta poco perché tra i due nasca un rapporto vero, a tratti comico e mordace, a tratti tenero e affettuoso, complice. Con lo stesso piglio livornese gioioso e burbero, Maria Vittoria cucina zucchine e legge per lui stralci di Pascal, Epitteto, Spinoza, Sant'Agostino, Epicuro. Il Professore sa sempre come ritrovare le verità dei grandi pensatori nelle piccole faccende di economia domestica e Maria Vittoria scopre che la filosofia può essere utile nella vita di tutti i giorni. Ogni lettura, per lei, diventa uno strumento per mettere a fuoco delle cose che fino ad allora le erano parse confuse e raccogliere i cocci di un'esistenza trascorsa ad assecondare gli altri. Intorno c'è Livorno, col suo mercato generale, la terrazza Mascagni e Villa Fabbricotti, le chiese affacciate sul mare. E una girandola di personaggi: gli amici coltissimi del Professore, la figlia Elisa, la temibile Vally, cognata maniaca del controllo, la signora Favilla alla costante ricerca di un gatto che le ricorda il suo ex marito, i vecchi studenti che vengono a far visita per imbastire interminabili discussioni. E poi Angelo, ma quello è un discorso a parte. A poco a poco Maria Vittoria e il Professore s'insegneranno molto a vicenda, aiutandosi nel loro opposto viaggio: uno verso la vita e l'altro – come vuole l'ordine delle cose – verso la morte. Senza troppi clamori, con naturalezza, una volta chiuso il libro ci rendiamo conto che la lezione del Professore sedimenta dentro a tutti noi: dai libri che amiamo è possibile ripartire sempre, anche quando ogni cosa intorno ci dice il contrario.
Alice Cappagli suona il violoncello nell'orchestra del Teatro alla Scala dal 1982. Laureata in filosofia, ha pubblicato nel 2010 per Statale 11 un racconto a tema musicale dal titolo Una grande esecuzione. Per Einaudi ha pubblicato Niente caffè per Spinoza (2019).
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