È la paura che aleggia in tutte le pagine e che accompagna la vita di quattro fratelli, con le loro vicende private che si intrecciano con quella del loro amato paese. K.
Khafila è la voce più importante della letteratura siriana, anche con questo romanzo esprime tutto il suo dissenso nei confronti del regime che da decenni reprime e tiene in ostaggio il popolo siriano. Anna Bertoncello
Aleppo ha una storia antichissima, oltre cinque millenni di umanità hanno percorso le sue strade e le hanno anche distrutte. È l'8 marzo 1963 e un nuovo colpo di Stato militare porta al potere il partito Baath, anticamera del regime di Hafez al-Asad. Quello stesso giorno nasce la voce narrante di questo romanzo che percorre la storia della città e del paese fino agli anni Duemila, una storia che, come quella della sua famiglia, si trasforma in tragedia. Il narratore, suo fratello Rashìd e le sue sorelle Sawsan e Suad sono figli di un'epoca in cui il confine tra pubblico e privato si assottiglia al punto che persino parlare può mettere a repentaglio la vita dei cittadini, la religione non è un conforto o un rifugio ma un'arma potente e la vita è possibile solo per chi viene a patti con il Partito, cedendo qualcosa di sé.
Khaled Khalifa nasce in un villaggio vicino ad Aleppo, quinto di tredici figli. Dopo gli studi in legge, ha fondato la rivista di letteratura «Aleph», proibita dopo pochi mesi dalla censura siriana. Il suo primo romanzo, The Guardian of Deception (1993), ha ricevuto gli elogi della critica internazionale. Il suo terzo romanzo Elogio dell'odio ha conquistato nel 2006 l'attenzione della stampa mondiale: tradotto in 8 lingue, è stato candidato al Premio Internazionale per la Narrativa in arabo, e al Premio per la Narrativa straniera indipendente. Il quarto romanzo di Khalifa, No Knives in the City's Kitchens (2013), gli è valso la Medaglia Naguib Mahfouz per la Letteratura, ed è stato successivamente tradotto in francese, olandese e inglese. Il suo ultimo romanzo, Death Is Hard Labor, è stato pubblicato nel 2015. Khalifa ha scritto inoltre diversi sceneggiati televisivi, compresi Memoirs of Al-Jalali e il premiato Relative Calm. Oggi vive a Damasco dove scrive per il cinema e la televisione.
Khafila è la voce più importante della letteratura siriana, anche con questo romanzo esprime tutto il suo dissenso nei confronti del regime che da decenni reprime e tiene in ostaggio il popolo siriano. Anna Bertoncello
Aleppo ha una storia antichissima, oltre cinque millenni di umanità hanno percorso le sue strade e le hanno anche distrutte. È l'8 marzo 1963 e un nuovo colpo di Stato militare porta al potere il partito Baath, anticamera del regime di Hafez al-Asad. Quello stesso giorno nasce la voce narrante di questo romanzo che percorre la storia della città e del paese fino agli anni Duemila, una storia che, come quella della sua famiglia, si trasforma in tragedia. Il narratore, suo fratello Rashìd e le sue sorelle Sawsan e Suad sono figli di un'epoca in cui il confine tra pubblico e privato si assottiglia al punto che persino parlare può mettere a repentaglio la vita dei cittadini, la religione non è un conforto o un rifugio ma un'arma potente e la vita è possibile solo per chi viene a patti con il Partito, cedendo qualcosa di sé.
Khaled Khalifa nasce in un villaggio vicino ad Aleppo, quinto di tredici figli. Dopo gli studi in legge, ha fondato la rivista di letteratura «Aleph», proibita dopo pochi mesi dalla censura siriana. Il suo primo romanzo, The Guardian of Deception (1993), ha ricevuto gli elogi della critica internazionale. Il suo terzo romanzo Elogio dell'odio ha conquistato nel 2006 l'attenzione della stampa mondiale: tradotto in 8 lingue, è stato candidato al Premio Internazionale per la Narrativa in arabo, e al Premio per la Narrativa straniera indipendente. Il quarto romanzo di Khalifa, No Knives in the City's Kitchens (2013), gli è valso la Medaglia Naguib Mahfouz per la Letteratura, ed è stato successivamente tradotto in francese, olandese e inglese. Il suo ultimo romanzo, Death Is Hard Labor, è stato pubblicato nel 2015. Khalifa ha scritto inoltre diversi sceneggiati televisivi, compresi Memoirs of Al-Jalali e il premiato Relative Calm. Oggi vive a Damasco dove scrive per il cinema e la televisione.