Swiv è stata espulsa da scuola per rissa – non per la prima volta – e lo scrive a un padre che non c’è, come gli racconta tutto quel che capita nella sua piccola, strampalata famiglia. Questa volta a scuola non ci torna, l’ha deciso. Alle adulte di casa dovrà star bene: del resto sua madre, in rotta con il regista della pièce teatrale nella quale recita, al terzo trimestre di gravidanza e sempre pronta a tirar fuori «l’artiglieria pesante», come Swiv definisce le sue incontenibili e preoccupanti crisi di rabbia, ha altro a cui badare. E quanto a sua nonna Elvira, bè, ci penserà lei all’istruzione casalinga della nipotina: una «riunione di redazione» ogni mattina, tanto per fissare gli obiettivi, e poi via, lezioni di matematica insolubile, analisi dei sogni, Sudoku, scrittura di ricordi, lettere a Dio e ai figli non nati, Fatti memorabili, Il paroliere, il tutto con il sottofondo a volume spiegato di partorienti e gente assassinata nei telefilm in tv, o dei berci della partita ogni volta che giocano i Raptors. Soprattutto, la nonna Elvira le insegna a lottare sempre e a non mollare mai, come ha dovuto fare lei, aggrappandosi alla sua lingua segreta, nel suo lungo doloroso passato di vittima della religione e del patriarcato che ha visto morire quasi tutti i suoi parenti, alcuni di propria volontà. Tanto è sboccata, civettuola ed esilarante Elvira, tanto è prude, seria e coscienziosa Swiv: è lei a occuparsi dell’incolumità della nonna, somministrandole le medicine (e gettandosi a terra all’urlo di Scatta, Swiv! ogni volta che ne semina qualcuna sul pavimento), lavandola, cucinando per lei, accompagnandola in viaggi avventurosi, tenendo a mente tutti i dettagli, perché alla nonna «restano solo cinque minuti da vivere e non vuole sprecarli in piccolezze ».
E poi c’è quel bambino nella pancia di sua madre, Gord lo chiamano, e, chissà, potrebbe anche essere femmina…
Miriam Toews è nata in Manitoba in una rigida comunità mennonita in seno alla quale è vissuta fino all'età di 18 anni. È autrice di un memoir, Swing low (Marcos y Marcos 2021), e di altri sette romanzi (Un complicato atto d'amore, Adelphi 2005, e, da Marcos y Marcos, In fuga con la zia, 2008, Mi chiamo Irma Voth, 2011, Un tipo a posto, 2013, I miei piccoli dispiaceri, 2015 e Einaudi 2022, Donne che parlano, 2018, e La mia estate fortunata, 2019) con i quali ha vinto prestigiosi premi letterari canadesi, fra cui il Governor General's Award for Fiction, il Libris Award for Fiction Book of the Year, il Rogers Writers' Trust Fiction Prize e il Writers' Trust Engel/Findley Award, e, in Italia, il Premio Sinbad 2015 degli editori indipendenti per I miei piccoli dispiaceri. Da Donne che parlano è tratto il film con Frances McDormand, Ben Whishaw e Rooney Mara in uscita a dicembre 2022 per la regia di Sarah Polley. Per Einaudi ha pubblicato anche Notte di battaglia (2022). I suoi libri sono tradotti in quindici lingue.
E poi c’è quel bambino nella pancia di sua madre, Gord lo chiamano, e, chissà, potrebbe anche essere femmina…
Miriam Toews è nata in Manitoba in una rigida comunità mennonita in seno alla quale è vissuta fino all'età di 18 anni. È autrice di un memoir, Swing low (Marcos y Marcos 2021), e di altri sette romanzi (Un complicato atto d'amore, Adelphi 2005, e, da Marcos y Marcos, In fuga con la zia, 2008, Mi chiamo Irma Voth, 2011, Un tipo a posto, 2013, I miei piccoli dispiaceri, 2015 e Einaudi 2022, Donne che parlano, 2018, e La mia estate fortunata, 2019) con i quali ha vinto prestigiosi premi letterari canadesi, fra cui il Governor General's Award for Fiction, il Libris Award for Fiction Book of the Year, il Rogers Writers' Trust Fiction Prize e il Writers' Trust Engel/Findley Award, e, in Italia, il Premio Sinbad 2015 degli editori indipendenti per I miei piccoli dispiaceri. Da Donne che parlano è tratto il film con Frances McDormand, Ben Whishaw e Rooney Mara in uscita a dicembre 2022 per la regia di Sarah Polley. Per Einaudi ha pubblicato anche Notte di battaglia (2022). I suoi libri sono tradotti in quindici lingue.