Paradisi perduti è il primo volume di quest’avventura unica. Il protagonista è Noam. Nato ottomila anni fa in un villaggio lacustre circondato da una natura paradisiaca, affronta i drammi del suo clan il giorno in cui conosce Nura, donna imprevedibile e affascinante che lo rivela a se stesso, e si confronta con una famosa calamità, il diluvio universale, che non solo fa entrare Noam nella Storia, ma determina il suo destino.
Alla fine dell’età della pietra, la società, ancora basata sulla caccia e la raccolta, è strutturata solo vagamente: c’è un capovillaggio, agricoltura e allevamento sono agli esordi e gli utensili, ancora in selce, consentono un artigianato scabro ma funzionale. Sono invece identici a oggi i rapporti che regolano la convivenza: la bontà e la cattiveria, l’altruismo e l’egoismo, la passione, l’invidia, l’ambizione, la sete di potere e soprattutto l’amore, sentimento che i secoli non intaccano.
Eric-Emmanuel Schmitt, membro dell’Académie Goncourt, è nato a Sainte-Foy-lès-Lyon nel 1960. Come autore teatrale ha scritto numerose opere rappresentate in tutto il mondo. I suoi romanzi sono tradotti in molte lingue. Le Edizioni E/O hanno pubblicato Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano, Odette Toulemonde e Piccoli crimini coniugali, da cui sono stati tratti dei film, Oscar e la dama rosa, Il figlio di Noè, Milarepa, La parte dell’altro, La mia storia con Mozart, Quando ero un’opera d’arte, La rivale. Un racconto su Maria Callas, La sognatrice di Ostenda, Il visitatore, Il lottatore di sumo che non diventava grosso, Ulisse da Baghdad, La scuola degli egoisti, Concerto in memoria di un angelo, per il quale ha ricevuto il prestigioso premio Goncourt per il racconto, Quando penso che Beethoven è morto mentre tanti cretini ancora vivono..., La donna allo specchio, I dieci figli che la signora Ming non ha mai avuto, L’amore invisibile, La giostra del piacere, Elisir d’amore, Veleno d’amore, La notte di fuoco, La vendetta del perdono, Félix e la fonte invisibile, Madame Pylinska e il segreto di Chopin e Diario di un amore perduto.
Alla fine dell’età della pietra, la società, ancora basata sulla caccia e la raccolta, è strutturata solo vagamente: c’è un capovillaggio, agricoltura e allevamento sono agli esordi e gli utensili, ancora in selce, consentono un artigianato scabro ma funzionale. Sono invece identici a oggi i rapporti che regolano la convivenza: la bontà e la cattiveria, l’altruismo e l’egoismo, la passione, l’invidia, l’ambizione, la sete di potere e soprattutto l’amore, sentimento che i secoli non intaccano.
Eric-Emmanuel Schmitt, membro dell’Académie Goncourt, è nato a Sainte-Foy-lès-Lyon nel 1960. Come autore teatrale ha scritto numerose opere rappresentate in tutto il mondo. I suoi romanzi sono tradotti in molte lingue. Le Edizioni E/O hanno pubblicato Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano, Odette Toulemonde e Piccoli crimini coniugali, da cui sono stati tratti dei film, Oscar e la dama rosa, Il figlio di Noè, Milarepa, La parte dell’altro, La mia storia con Mozart, Quando ero un’opera d’arte, La rivale. Un racconto su Maria Callas, La sognatrice di Ostenda, Il visitatore, Il lottatore di sumo che non diventava grosso, Ulisse da Baghdad, La scuola degli egoisti, Concerto in memoria di un angelo, per il quale ha ricevuto il prestigioso premio Goncourt per il racconto, Quando penso che Beethoven è morto mentre tanti cretini ancora vivono..., La donna allo specchio, I dieci figli che la signora Ming non ha mai avuto, L’amore invisibile, La giostra del piacere, Elisir d’amore, Veleno d’amore, La notte di fuoco, La vendetta del perdono, Félix e la fonte invisibile, Madame Pylinska e il segreto di Chopin e Diario di un amore perduto.