Cecilia è ancora una bambina, quando a dispetto di tutto e di tutti – in particolare dei suoi genitori -, entra all’Istituto Mascagni di Livorno, un conservatorio, e di quelli seri. Scoprirà a poco a poco cosa significa segarsi i polpastrelli con le corde, imparare solfeggio e armonia, progredire o regredire, scoraggiarsi o meravigliarsi. Educare la sua mano, sfidarla. E trovare una forza inaspettata, un’energia che sembra sprigionare direttamente dalla fatica. Il suo insegnante, Smotlak, spirito spericolato e grande scommettitore, capace di perdere a un tavolo da gioco un Goffriller del 1703, punta su di lei come si può puntare su un cavallo, e mira a farla diventare come gli altri, «quelli senza cuciture». Intorno a loro, una schiera di personaggi che impareremo a conoscere pagina dopo pagina: Odila, compagna di corso e unica amica, la terribile prof. Maltinti, il «sovietico» Maestro Cini… Ma «le vere lezioni non sono quasi mai a lezione», e Cecilia non tarderà a capirlo, scoprendo che una scommessa ben piazzata può portarti lontano e che un vero maestro insegna veramente tutto: perfino a vivere.
Alice Cappagli è livornese e ha suonato il violoncello nell'orchestra del Teatro alla Scala per 37 anni. Ha pubblicato per Statale 11 un racconto a tema musicale dal titolo Una grande esecuzione (2010). Per Einaudi ha pubblicato Niente caffè per Spinoza (2019 e 2020) e Ricordati di Bach (2020).
Alice Cappagli è livornese e ha suonato il violoncello nell'orchestra del Teatro alla Scala per 37 anni. Ha pubblicato per Statale 11 un racconto a tema musicale dal titolo Una grande esecuzione (2010). Per Einaudi ha pubblicato Niente caffè per Spinoza (2019 e 2020) e Ricordati di Bach (2020).