Giulio è un adolescente timido e riservato, orfano di madre. Stella, figlia della nuova compagna del padre, è tutto l’opposto: estroversa, avventurosa, in eterno movimento. E profondamente indecisa. Bobo invece è bello, forte, arrogante, coraggioso. Giulio è la sicurezza, il “porto tranquillo”. Bobo è tempesta. Ma quale sarà l’equazione dell’amore? Lavinia Manfrotto
Giulio è un tredicenne gracile e appassionato di libri quando, in una lunga estate condivisa al campeggio, si innamora di Stella, figlia della nuova compagna del padre vedovo. Stella è diversa da lui: forte, raffinata, ribelle. Negli anni a venire, convivendo nella stessa casa, i due ragazzi passano dall'essere un po' fratelli a fidanzati, ma non senza sofferenza. La famiglia li osteggia, in particolare il padre di Giulio, irascibile e deluso, che al figlio ha sempre preferito uno dei suoi amici: Bobo, veloce sulle moto e con le parole, che si sente un nuovo Rimbaud. Anche Stella è da sempre attratta da Bobo, ma il loro rapporto – intenso e altalenante – non si è mai trasformato in una vera relazione. Stella, alla perenne ricerca di qualcuno che la salvi da Bobo e da se stessa, pare aver trovato in Giulio il candidato perfetto. Eppure, a un passo dalle nozze, rinuncia alla tranquillità per inseguire l'emozione. Con una scrittura evocativa e insieme precisa, chirurgica, Francesca Zupin, bravissima nel dare voce a un io narrante maschile, sa sorprenderci nel raccontare la verità dei suoi protagonisti, senza mai fare loro sconti, immergendoli in atmosfere sospese tra nostalgia e disincanto. Il tempo, con le sue acrobazie e le sue accelerazioni, i suoi ritorni e i suoi rimpianti, diventa quasi un personaggio aggiuntivo che agisce e interagisce con gli altri: sfidandoli, deludendoli, ingabbiandoli, ma anche creando quegli squarci di luce e bellezza che sono possibili, forse, solo guardandosi indietro.
Giulio è un tredicenne gracile e appassionato di libri quando, in una lunga estate condivisa al campeggio, si innamora di Stella, figlia della nuova compagna del padre vedovo. Stella è diversa da lui: forte, raffinata, ribelle. Negli anni a venire, convivendo nella stessa casa, i due ragazzi passano dall'essere un po' fratelli a fidanzati, ma non senza sofferenza. La famiglia li osteggia, in particolare il padre di Giulio, irascibile e deluso, che al figlio ha sempre preferito uno dei suoi amici: Bobo, veloce sulle moto e con le parole, che si sente un nuovo Rimbaud. Anche Stella è da sempre attratta da Bobo, ma il loro rapporto – intenso e altalenante – non si è mai trasformato in una vera relazione. Stella, alla perenne ricerca di qualcuno che la salvi da Bobo e da se stessa, pare aver trovato in Giulio il candidato perfetto. Eppure, a un passo dalle nozze, rinuncia alla tranquillità per inseguire l'emozione. Con una scrittura evocativa e insieme precisa, chirurgica, Francesca Zupin, bravissima nel dare voce a un io narrante maschile, sa sorprenderci nel raccontare la verità dei suoi protagonisti, senza mai fare loro sconti, immergendoli in atmosfere sospese tra nostalgia e disincanto. Il tempo, con le sue acrobazie e le sue accelerazioni, i suoi ritorni e i suoi rimpianti, diventa quasi un personaggio aggiuntivo che agisce e interagisce con gli altri: sfidandoli, deludendoli, ingabbiandoli, ma anche creando quegli squarci di luce e bellezza che sono possibili, forse, solo guardandosi indietro.