Un saggio utilissimo e scritto assai bene. D’altra parte non ci si poteva aspettare di meno da Rossano Lo Mele, direttore di Rumore, nonché batterista e fondatore dei Perturbazione. Dopo una prima e molto interessante parte autobiografica, l'autore passa ad analizzare vari aspetti dello scrivere di musica. Come si scrive una recensione discografica? E come si racconta un concerto? Quali accorgimenti adottare per un’intervista memorabile? Un libro godibilissimo, un ideale manuale per quanti vogliano cimentarsi in quello che più che un mestiere è un'arte. Proprio come la musica. Francesco Nicolli
Nel suo piccolo, anche il critico musicale soffre un castigo di Sisifo. Di fronte al suo reportage, alla sua recensione, al suo profilo ci sarà sempre qualcuno pronto a ricordare quella battuta famosissima, quel motto molto arguto e feroce, forse di Frank Zappa, forse di Elvis Costello, forse di Thelonious Monk. Ma in fondo conta poco chi lo disse per primo, perché quel motto - «scrivere di musica è come ballare di architettura» – funziona sempre. Il critico musicale, soprattutto quello di musica rock e pop al quale Lo Mele si rivolge, deve dunque lasciare rotolare a valle il macigno di Sisifo, e in cima alla collina preoccuparsi solo di ballare bene di architettura.
Questa guida pratica e intima vuole appunto fornire un aiuto concreto per danzare con le parole, per scrivere bene di musica. Nasce dall’esperienza profonda e varia del suo autore, direttore di uno storico mensile di musica e cultura, docente di Linguaggi della musica contemporanea, e membro fondatore di un gruppo rock, i Perturbazione, che ha segnato almeno due generazioni di ascoltatori. Senza semplificazioni dannose né fumisterie ancora più dannose, Lo Mele discute e illustra con esempi significativi i vari fronti su cui il giornalista musicale si trova oggi impegnato, mantenendo un occhio attento al contesto tecnologico ed economico profondamente mutato negli ultimi venticinque anni, ma non dimentica mai che chi scrive di musica, anche professionalmente, lo fa prima di tutto per passione.
Rossano Lo Mele, giornalista e musicista, è il batterista del gruppo rock Perturbazione dal 1988, anno della loro fondazione. Il loro ultimo album è Del nostro tempo rubato (2010). Collabora dal 1995 con il mensile musicale Rumore. Ha scritto per i magazine Specchio della Stampa e IL del Sole 24 Ore.
Nel suo piccolo, anche il critico musicale soffre un castigo di Sisifo. Di fronte al suo reportage, alla sua recensione, al suo profilo ci sarà sempre qualcuno pronto a ricordare quella battuta famosissima, quel motto molto arguto e feroce, forse di Frank Zappa, forse di Elvis Costello, forse di Thelonious Monk. Ma in fondo conta poco chi lo disse per primo, perché quel motto - «scrivere di musica è come ballare di architettura» – funziona sempre. Il critico musicale, soprattutto quello di musica rock e pop al quale Lo Mele si rivolge, deve dunque lasciare rotolare a valle il macigno di Sisifo, e in cima alla collina preoccuparsi solo di ballare bene di architettura.
Questa guida pratica e intima vuole appunto fornire un aiuto concreto per danzare con le parole, per scrivere bene di musica. Nasce dall’esperienza profonda e varia del suo autore, direttore di uno storico mensile di musica e cultura, docente di Linguaggi della musica contemporanea, e membro fondatore di un gruppo rock, i Perturbazione, che ha segnato almeno due generazioni di ascoltatori. Senza semplificazioni dannose né fumisterie ancora più dannose, Lo Mele discute e illustra con esempi significativi i vari fronti su cui il giornalista musicale si trova oggi impegnato, mantenendo un occhio attento al contesto tecnologico ed economico profondamente mutato negli ultimi venticinque anni, ma non dimentica mai che chi scrive di musica, anche professionalmente, lo fa prima di tutto per passione.
Rossano Lo Mele, giornalista e musicista, è il batterista del gruppo rock Perturbazione dal 1988, anno della loro fondazione. Il loro ultimo album è Del nostro tempo rubato (2010). Collabora dal 1995 con il mensile musicale Rumore. Ha scritto per i magazine Specchio della Stampa e IL del Sole 24 Ore.
