Immagina una donna. Si rifugia dalla guerra d'indipendenza in Angola costruendo un muro di mattoni davanti alla porta del proprio appartamento. In quella casa scompare, nessuno più la cerca, nessuno ricorda la sua esistenza. Ma lì dentro continua ad esserci, ad esistere, assieme al suo cane Fantasma, riempiendo quaderni con i suoi pensieri, quasi poesie. Un libro particolare, scritto con una lingua generosa e controllata. Chiara Pasin
Portogallo, 1975. A Ludovica Fernandes Mano, detta Ludo, non è mai piaciuto affrontare il cielo.
Terrorizzata dagli spazi aperti, capaci di farla sentire fragile e vulnerabile come una tartaruga alla quale abbiano strappato la corazza, Ludo vive con la sorella maggiore Odete senza mai mettere piede fuori di casa.
Un giorno Odete si innamora di Orlando, un in egnere minerario angolano che lavora per una società di diamanti, e tutto cambia per Ludo. Orlando insiste perché vada a vivere con lui e Odete in Angola, in un appartamento all’ultimo piano di uno dei palazzi più lussuosi di Luanda, il Palazzo degli Invidiati. In una soleggiata mattina di aprile, Luanda cade in preda a una grande confusione, la guerra per l’Indipendenza dal Portogallo esplode per le strade e i giorni si susseguono, agitati, tra manifestazioni, scioperi e comizi.
I primi spari segnano l’inizio delle grandi feste di commiato: il Palazzo degli Invidiati si svuota rapidamente ed è durante una di queste feste che Orlando e Odete svaniscono nel nulla.
Davanti all’orrore di essere rimasta sola, alla mercé di rivoluzionari e mercenari che hanno invaso la città, Ludo non si fa remore. Servendosi di cemento, sabbia e mattoni tira su una parete in mezzo al corridoio del piano, separando il suo appartamento dal resto del palazzo. Lì, isolata dal mondo esterno che tanto la spaventa, deve ingegnarsi per non morire di stenti e paura. Per dissetarsi raccoglie l’acqua piovana in secchi, catini e bottiglie vuote. Nell’orto sul terrazzo pianta semi di limone, mais, fagioli, patate. Sulle pareti di ogni stanza, anno dopo anno, annota i suoi pensieri, l’unica cosa capace di tenerla ancorata a una realtà che, ogni giorno di più, va dissolvendo i suoi contorni.
Il tempo corre veloce e mentre Ludo sembra svanire nell’oblio, dimenticata da tutti, nel mondo esterno si intrecciano le storie di altri personaggi: il Capitano Jeremias Carrasco, detto il boia, un avido mercenario desideroso di impossessarsi di alcune pietre preziose conservate nell’appartamento di Orlando; l’investigatore Monte, un fervente comunista con un odio viscerale nei confronti dei portoghesi; Daniel Benchimol, un giornalista che colleziona storie di sparizioni in Angola…
Con una prosa impeccabile, Eduardo Agualusa ci regala una storia profondamente toccante, in cui la potenza visionaria della narrazione si mescola alla realtà cruda degli ultimi quarant’anni di storia angolana.
José Eduardo Agualusa (1960) è uno scrittore, drammaturgo e giornalista angolano. I suoi libri sono stati pubblicati in oltre 25 paesi. Ha ricevuto borse di studio prestigiose dal Centro Nacional da Cultura, Fundação do Oriente e dal Deutscher Akademischer Austausch Dienst, e premi letterali internazionali, come il Gran Premio Portoghese per la Letteratura e l’Independent Foreign Fiction. Ha una rubrica settimanale sul quotidiano brasiliano O Globo.
Portogallo, 1975. A Ludovica Fernandes Mano, detta Ludo, non è mai piaciuto affrontare il cielo.
Terrorizzata dagli spazi aperti, capaci di farla sentire fragile e vulnerabile come una tartaruga alla quale abbiano strappato la corazza, Ludo vive con la sorella maggiore Odete senza mai mettere piede fuori di casa.
Un giorno Odete si innamora di Orlando, un in egnere minerario angolano che lavora per una società di diamanti, e tutto cambia per Ludo. Orlando insiste perché vada a vivere con lui e Odete in Angola, in un appartamento all’ultimo piano di uno dei palazzi più lussuosi di Luanda, il Palazzo degli Invidiati. In una soleggiata mattina di aprile, Luanda cade in preda a una grande confusione, la guerra per l’Indipendenza dal Portogallo esplode per le strade e i giorni si susseguono, agitati, tra manifestazioni, scioperi e comizi.
I primi spari segnano l’inizio delle grandi feste di commiato: il Palazzo degli Invidiati si svuota rapidamente ed è durante una di queste feste che Orlando e Odete svaniscono nel nulla.
Davanti all’orrore di essere rimasta sola, alla mercé di rivoluzionari e mercenari che hanno invaso la città, Ludo non si fa remore. Servendosi di cemento, sabbia e mattoni tira su una parete in mezzo al corridoio del piano, separando il suo appartamento dal resto del palazzo. Lì, isolata dal mondo esterno che tanto la spaventa, deve ingegnarsi per non morire di stenti e paura. Per dissetarsi raccoglie l’acqua piovana in secchi, catini e bottiglie vuote. Nell’orto sul terrazzo pianta semi di limone, mais, fagioli, patate. Sulle pareti di ogni stanza, anno dopo anno, annota i suoi pensieri, l’unica cosa capace di tenerla ancorata a una realtà che, ogni giorno di più, va dissolvendo i suoi contorni.
Il tempo corre veloce e mentre Ludo sembra svanire nell’oblio, dimenticata da tutti, nel mondo esterno si intrecciano le storie di altri personaggi: il Capitano Jeremias Carrasco, detto il boia, un avido mercenario desideroso di impossessarsi di alcune pietre preziose conservate nell’appartamento di Orlando; l’investigatore Monte, un fervente comunista con un odio viscerale nei confronti dei portoghesi; Daniel Benchimol, un giornalista che colleziona storie di sparizioni in Angola…
Con una prosa impeccabile, Eduardo Agualusa ci regala una storia profondamente toccante, in cui la potenza visionaria della narrazione si mescola alla realtà cruda degli ultimi quarant’anni di storia angolana.
José Eduardo Agualusa (1960) è uno scrittore, drammaturgo e giornalista angolano. I suoi libri sono stati pubblicati in oltre 25 paesi. Ha ricevuto borse di studio prestigiose dal Centro Nacional da Cultura, Fundação do Oriente e dal Deutscher Akademischer Austausch Dienst, e premi letterali internazionali, come il Gran Premio Portoghese per la Letteratura e l’Independent Foreign Fiction. Ha una rubrica settimanale sul quotidiano brasiliano O Globo.