"Il vestito che volevo cucire addosso a Kubert prevedeva un Tex duro e concentrato. Una componente dei lavori di Kubert (specie in quelli scritti da lui) era un certo masochismo, come nei western di Sergio Leone o in quelli di Anthony Mann. Clint Eastwood e James Stewart vengono pestati come bistecche prima che riescano ad avere la meglio sugli avversari. Tex non ha mai preso tante botte come in questa storia." (dall' intervista a Claudio Nizzi)
Pubblicato per la prima volta nel 2001, dopo sette anni di lavorazione, il “Texone” di Joe Kubert e Claudio Nizzi è una vera e propria gemma della collana bonelliana, sia per l’alta sensibilità artistica di Kubert sia per le caratteristiche del racconto: Tex ricopre qui il ruolo di “vendicatore solitario” senza il classico contorno di pards (il figlio Kit, l’amico Kit Carson e Tiger Jack). Gli innocenti da vendicare appartengono a una pacifica famiglia di coloni, della quale, dopo il passaggio di quattro balordi, non restano altro che le tombe ombreggiate da croci di legno. Tex si lancerà in un’implacabile caccia all’uomo tra i villaggi desolati e le distese sabbiose del Sud-Ovest: ma non ci sono soltanto morte e vendetta sul cammino di Aquila della Notte…
Pubblicato per la prima volta nel 2001, dopo sette anni di lavorazione, il “Texone” di Joe Kubert e Claudio Nizzi è una vera e propria gemma della collana bonelliana, sia per l’alta sensibilità artistica di Kubert sia per le caratteristiche del racconto: Tex ricopre qui il ruolo di “vendicatore solitario” senza il classico contorno di pards (il figlio Kit, l’amico Kit Carson e Tiger Jack). Gli innocenti da vendicare appartengono a una pacifica famiglia di coloni, della quale, dopo il passaggio di quattro balordi, non restano altro che le tombe ombreggiate da croci di legno. Tex si lancerà in un’implacabile caccia all’uomo tra i villaggi desolati e le distese sabbiose del Sud-Ovest: ma non ci sono soltanto morte e vendetta sul cammino di Aquila della Notte…