Un esordio curioso, una buona scrittura, un bel tratto nel descrivere gli stati d’animo, una trama avvincente anche se di tanto in tanto prevedibile. Lorenza Manfrotto
La bambina è arrivata così, minuscola e piangente, in un pomeriggio di autunno. Irene l'ha vista nascere ed è stata lei, quasi per sbaglio, a darle il nome Mia. Perché con sua cugina Viola ha condiviso proprio tutto, si sono guardate crescere e diventare donne. Erano insieme la notte in cui Irene, vestita da gatto, a una festa ha incontrato l'uomo con cui avrebbe trascorso dieci anni. E Viola l'ha portata con sé tra hotel a picco sul mare e serate di gala, quando il successo come attrice l'ha travolta. Ma a Irene crolla ogni certezza, nell'istante in cui entra nell'appartamento allagato della cugina, cammina col cuore stretto verso il bagno e la trova: è annegata in una vasca colma di fiori e ha lasciato sua figlia da sola. Dolore, rabbia, uniti a una sensazione di inviolabile responsabilità. Ora che Mia ha due anni e suo padre non l'ha riconosciuta, toccherà a Irene prendersene cura. Ne sarà capace? Sarà disposta ad abbandonare la sua libreria di Firenze e troncare con Luca, che non vuole figli? Come si fa a diventare madre senza averlo chiesto? "Tu e nessun'altra" è un romanzo che cattura e commuove, interrogandoci sulle scelte che ogni donna deve compiere per restare se stessa. Perché non si è mai davvero pronti a essere genitori e soltanto la maternità può farci esplodere la vita all'improvviso, come un uragano potente e dolcissimo .